Di Giovanna Tedde | Venerdì 14 dicembre 2018

Foto: Pixabay
Una condanna a 30 anni di carcere senza possibilità di accesso alla libertà condizionale: questa la richiesta del pm per il 16enne Jesse Osborne. Il giovane è imputato per l’omicidio del padre e di un bambino di 6 anni, con l’aggravante della tentata strage in una scuola. Secondo l’accusa aveva pianificato il massacro di 150 minori.
Jesse Osborne: storia di un massacro
Jesse Osborne non è soltanto un nome impresso nella cronaca statunitense. È il simbolo di una vicenda tra le più cruente nella storia del crimine su scala internazionale.
Oggi ha 16 anni ed è detenuto da quando ne aveva 14. È finito a processo per l’omicidio del padre e di un bambino di 6 anni, e per aver tentato di portare a termine una strage in una scuola di Townville (South Carolina).
Ha sparato al genitore alle spalle, ferendolo a morte prima di dirigersi in quell’istituto in cui, secondo l’accusa, avrebbe pianificato il massacro di almeno 150 minori.
Sotto la sua furia omicida è caduto un bimbo, appena 6 anni, colpito da un proiettile prima che il killer fosse intercettato e catturato dalla polizia.
Pochi giorni prima di entrare in azione, come si evince dalle carte dell’inchiesta, Osborne aveva aderito a un gruppo Instagram segreto in cui aveva espresso i suoi propositi di morte: “Se avrò fortuna ucciderò 150 bambini“.
Stando a quanto dichiarato dall’imputato, il movente dell’omicidio del padre era quello di poter usare indisturbatamente il suo furgone per portare a termine il massacro a Townville.
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Parole di Giovanna Tedde
Giornalista pubblicista, mi occupo da anni di contenuti web in salsa multicolor: dalla cronaca nera a quella rosa, passando per approfondimenti sull'attualità e una sana dose di buona cucina…