Cecità temporale, cos'è e perché potresti soffrirne anche tu: i sintomi per riconoscerla

Cecità temporale, cos’è e perché potresti soffrirne anche tu: i sintomi per riconoscerla

Cos'è la cecità temporale (pourfemme.it)

La cecità temporale è un problema che può essere diffuso di quanto si possa pensare, anche se pochi la conoscono.

Ognuno di noi si ritrova costretto a dover affrontare giornate che possono risultare davvero frenetiche, a volte quasi senza rendersene conto quando lo si vive in prima persona. Anzi, troppo spesso si è talmente abituati a dover affrontare situazioni simili da ritenerlo “normale”, al punto tale che si può avvertire uno stato di noia qualora questo non dovesse accadere.

Sottovalutare questa situazione può davvero essere però un errore da non commettere, specialmente perché a lungo andare i sintomi potrebbero davvero peggiorare. In alcuni casi questo tipo di stato d’animo ha un nome ben preciso, secondo quanto indicato dai medici, che hanno deciso di classificarlo proprio perchè si tratta di un problema sempre più diffuso: cecità temporale.

Cecità temporale: un problema davvero diffuso

Non è escluso tu non abbia mai sentito parlare di cecità temporale, ma si tratta in realtà di una situazione che in questo peiodo coinvolge tantissime persone, anche se non tutte ne sono consapevoli. Ad asserne affette sono le persone che hanno la difficoltà a gestire il proprio tempo, sia quando si tratta di lavoro, sia quando invece si hanno questioni personali da affrontare. Tra le conseguenze ci sono anche veri e propri attacchi di ansia o di panico nel momento in cui si capisce di non avere rispettato un impegno preso.

sintomi per riconoscerla

Come riconoscere la cecità temporale (pourfemme.it)

In alcuni casi questa può essere legata all’ADHD, conosciuto anche come deficit dell’attenzione e diagnosticato a tanti ragazzini, ma a volte può essere riscontrata anche senza che ci sia questa sindrome. Riconoscere attraverso i sintomi può essere importante, in modo tale da cercare di modificare la propria routine quotidiana.

Troppo spesso non si riesce a gestire il tempo in maniera precisa, cosa che può portare già di per sé a un “ritardo nella tabella di marcia”. Chi ha la cecità temporale non è in grado, nemmeno in modo approssimativo, di capire quanto ci voglia per portare a termine un compito. Si arriva inoltre a sentirsi in perenne ritardo, a volte quando non lo si è davvero, in altri lo si è effettivamente perché si inizia a prepararsi troppo a ridosso con l’orario di un appuntamento.

Una delle conseguenze del disturbo è data poi dal continuo rinvio di una scadenza. Non si deve interpretare questo come un atteggiamento approssimativo, quanto appunto dal non riuscire a percepire in maniera più o meno precisa quale sarebbe il lasso temporale richiesto per concludere. Non a caso, spesso si arrivano ad accettare anche più incarichi senza pensarci troppo, ma senza riuscire a realizzarli davvero. Lavorare con chi ha questo disturbo può essere complesso perché raramente è in grado di fare quanto previsto nelle sue mansioni, soprattutto entro una scadenza ben precisa.

Interrompere un’attività per passare a un’altra, anche se completamente diversa (basti pensare a chi smette di studiare per dedicarsi allo sport) può provocare frustrazione, anche se non ci sarebbe alcun motivo per pensarlo.

Come gestire la cecità temporale

Soffrire di cecità temporale può essere davvero problematico, soprattutto se si è una persona che ritiene importante raggiungere gli obiettivi prefissati sul lavoro e ci si rende conto di non essere in grado di farlo semplice. Fortunatamente non è necessario abbattersi, grazie ad alcune accortezze è possibile ottenere buoni risultati e avvertire meno sensazione di pesantezza e inquietudine.

potresti soffrirne anche tu

Come gestire la cecità temporale (pourfemme.it)

Particolarmente utile, anche se molti potrebbero non pensarlo, potrebbe essere indossare un orologio con le lancette. Vedere le lancette che scorrono può dare la sensazione diretta del tempo che passa, quindi invitare a essere più puntuali. Se si teme di non riuscire a fare una pianificazione precisa dei propri compiti giornalieri, è possibile decidere a priori quanto tempo si possa dedicare a una determinata attività e impostare un timer, a quel punto quando suonerà si capirà se l’obiettivo è stato fallito. Questo permetterà di capire quando sia necessario smettere.

Essere tentati da alcune distrazioni può essere naturale un po’ per tutti, ma possono causare inconvenienti maggiori a chi soffre di cecità temporale. Ridurle al minimo, specialmente quando si sta facendo qualcosa di importante, è fondamentale.

Parole di Ilaria Macchi