Bonus animali domestici 2023: come riuscire a risparmiare fino a 900 euro

Ecco come funziona il bonus animali domestici 2023: tutti i dettagli su cos'è, a quanto ammonta l'importo in base al proprio ISEE e come richiederlo

Bonus animali domestici 2023: come riuscire a risparmiare fino a 900 euro

Bonus animali domestici 2023 - Foto Pixabay/ Pexels

Arriva il Bonus animali domestici, per i proprietari di cani e gatti. Si tratta di un bonus fino ad un massimo di 900 euro, in base al calcolo dell’ISEE. Previste dunque agevolazioni e incentivi in base al reddito, per chi possiede un amico a 4 zampe.

Si tratta di un aiuto per le famiglie come il bonus lavatrice e asciugatrice, oppure il bonus vista o ancora il bonus mobili ed elettrodomestici. Sono aiuti mirati e specifici che oltre alla carta risparmio e all’assegno unico fanno respirare le famiglie.

Cos’è e a quanto ammonta il bonus animali

bonus animali domestici
Bonus animali domestici 2023 – Foto Pixabay/ StockSnap

A differenza dello scorso anno, non si tratta solo di detrazione fiscale (attualmente il bonus animali domestici consente di ottenere una detrazione fiscale al 19% sulle spese mediche e veterinarie sostenute per un importo non superiore a 550 euro all’anno), l’idea del bonus per gli animali domestici prevede un contributo di minimo 150 euro per un massimo di 900 euro.

L’importo dell’incentivo è strettamente correlato al calcolo del reddito: il contributo è erogabile solo se l’intestatario appartiene a un nucleo familiare con un Isee (indicatore della situazione economia equivalente) che non supera i 15mila euro annui. In questo caso il bonus è pari a 150 euro annui per ogni animale iscritto alla relativa anagrafe, per un massimo di 450 euro complessivi.

Nel caso rientri invece l’Isee è inferiore a 7mila euro, l’importo massimo raddoppia da un minimo di 300 euro per animale fino a 900 euro complessivi.

Ecco come funziona

Le modalità di presentazione della domanda per ottenere il nuovo bonus animali domestici devono essere ancora confermate, ma quello che si apprende dal testo dell’emendamento è l’INPS l’ente preposto a cui dichiarare il reddito complessivamente ottenuto nel corso dell’anno, al fine di ottenere il contributo.

Non è ancora chiara la modalità con cui verranno accolte le domande e neanche in che modo saranno poi erogati i bonus.

Parole di Serena De Iaco