L’allergia ai detersivi è, purtroppo, un problema abbastanza comune che, spesso, viene sottovalutato. I sintomi possono facilmente confondersi con quelli di altri disturbi o manifestarsi in modo sottile rendendo, di fatto, difficile riconoscerli. Tuttavia, ignorare questi segnali può portare a reazioni più gravi. È bene, quindi, non sottovalutare il problema e cercare di identificare la sintomatologia, per curare l’allergia ai detersivi.
Che si tratti dei detergenti utilizzati per lavare i piatti o per quelli da bucato, le reazioni allergiche – cutanee e non solo – sono un’eventualità più frequente di quanto si pensi e prevenirle è, quindi, di fondamentale importanza. Scopriamo di più sull’allergia ai detersivi, come riconoscere i sintomi da non ignorare e come curarla.
Come si manifesta un’allergia ai detersivi e all’ammorbidente: i sintomi
Circa un terzo degli italiani soffre di allergia ai detersivi o all’ammorbidente. Quando la pelle entra in contatto con un detersivo o con più tipologie di detergenti – ma anche di bagnoschiuma o prodotti per il corpo che contengono sostanze chimiche e tensioattivi – possono esserci brutte sorprese. In particolare, tra i sintomi più evidenti sulla cute possono manifestarsi rossori, prurito e irritazioni, oltre alla comparsa di vescicole isolate o diffuse, di piccole o grandi dimensioni e contenenti liquido.
Possono presentarsi anche ulcerazioni, sensazione di bruciore e fastidio intenso. Inoltre, si possono manifestare eruzioni cutanee come pomfi dalle sfumature rossastre e dalla forma vagamente circolare, simili a foruncoli, al risultato delle punture di zanzara o all’eritema, ma anche strisce rosse e leggermente infiammate e pruriginose. Il tutto se la reazione allergica scatenata dai detersivi è solo sulla pelle e provoca la dermatite da contatto.
In altre eventualità, soprattutto se i soggetti soffrono di altre allergie respiratorie o di asma, l’odore forte e intenso dei detergenti – soprattutto di quelli utilizzati per igienizzare e pulire le superfici di casa dal bagno ai pavimenti, contenenti alcool e ammoniaca – può causare dei problemi respiratori e delle crisi asmatiche, ma anche bruciore agli occhi, occhi arrossati, pizzicore alla gola, tosse e gonfiori.
Come curare l’allergia ai detersivi: la cura per la dermatite e l’allergia respiratoria
Ma come curare l’allergia ai detersivi? Prima di tutto, alla comparsa dei primi sintomi, è opportuno rivolgersi immediatamente al medico curante che saprà fare una corretta diagnosi e impostare, quindi, la giusta terapia. Verranno eseguiti dei test allergici per individuare con precisione l’allergene responsabile – tra le sostanze chimiche presenti nei detersivi per lavatrice o per piatti – ed è assolutamente utile anche una visita dallo specialista allergologo che prescriverà, se necessario, cure a base di farmaci antistaminici o pomate lenitive per uso topico.
Per evitare ulteriori rischi e reazioni allergiche impreviste, meglio evitare di maneggiare i detersivi in polvere sia per la pulizia della casa che per il bucato, che possono contenere – complici i contenitori in cui, solitamente, vengono stoccati – tracce di metalli come nichel o cobalto. L’orticaria da detersivo potrebbe verificarsi al contatto con la biancheria pulita o manifestarsi anche un paio di giorni dopo.
Per evitare la comparsa di un’allergia al detersivo, ricordate di lavare sempre correttamente la biancheria, sciacquando abbondantemente per rimuovere i residui sugli indumenti. Infine, la soluzione migliore è ricorrere ai rimedi naturali, creando un detersivo fai-da-te efficace con due parti di bicarbonato di sodio e soda da bucato e una parte di sapone di Marsiglia, oltre a un pizzico di acido citrico e aceto bianco per la morbidezza. Per quanto riguarda il profumo, potete ricorrere a qualche goccia di olio essenziale. Scoprite anche come creare il detersivo per lavastoviglie e come pulire casa senza fatica in modo facile e veloce.