The Watcher, pensavate fosse finto? In realtà è una storia vera

Si tratta di un thriller basato su una vera storia di stalking e di minacce epistolari

The Watcher, pensavate fosse finto? In realtà è una storia vera

Foto Netflix

E’ ispirata ad una storia reale la nuova serie a puntate di Netflix. Si tratta di un thriller dal titolo The Watcher, diretta da Ryan Murphy, lo stesso ad aver realizzato il colosso Dahmer.

Questa agghiacciante storia di stalking e di minacce epistolari ha attirato l’attenzione di tutti, ma ciò che la rende ancora più coinvolgente è il fatto che si tratti di una storia che non è per nulla fantasiosa, ma al contrario si basi su un fatto vero, realmente accaduto.

Questa storia è diventata di dominio pubblico nel 2018 dopo un articolo del New York Magazine, che ha ricostruito l’inquietante vicenda e ha poi ispirato la serie Netflix.

Quello che è realmente accaduto

The Watcher
Foto Netflix

La serie tv racconta la storia della famiglia Broaddus che dal 2014, dopo aver acquistato la casa dei sogni in un sobborgo borghese del New Jersey, ha iniziato a ricevere lettere anonime e minacce da un mittente ignoto che si firmava proprio The Watcher, l’Osservatore. Lo stalker arrivò anche a minacciare di rapire i figli della coppia per aver fatto lavori di ristrutturazione alla casa. Dopo delle indagini, si scoprì che anche i precedenti proprietari della casa avevano ricevuto una lettera anonima, ma in 23 anni non avevano mai sentito parlare di The Watcher e non hanno preso sul serio la minaccia.

Sei mesi dopo l’arrivo delle lettere i coniugi Broaddus hanno messo in vendita la casa, anche se hanno continuato a pagare il mutuo e le tasse, e si sono trasferiti dai genitori della moglie. Solo nel 2019 la casa è stata venduta, ma il mittente delle lettere non è mai stato individuato.

Ancora oggi, infatti, è un mistero chi fosse il mandante delle lettere, tante le teorie sull’identità di The Watcher ma senza prove decisive le indagini sono terminate. Si è sospettato di alcuni vicini, dell’agente immobiliare e dall’analisi del DNA delle lettere si è arrivato a comprendere che si possa trattare di una donna, ma tutto si è arenato senza un reale nome.

Parole di Serena De Iaco