Sorriso luminoso e sbiancamento dei denti: come funziona, a chi è consigliato e cosa occorre sapere

Sorriso luminoso e sbiancamento dei denti: come funziona, a chi è consigliato e cosa occorre sapere

Avere denti bianchi è un importante biglietto da visita - Foto | Pourfemme.it

Fare periodicamente lo sbiancamento dei denti può essere importante per avere un sorriso luminoso. Ecco in cosa consiste e quando farlo.

La società di oggi, anche se molti non lo apprezzano, è inevitabilmente basata in gran parte sull’immagine, al punto tale che molti dei nostri giudizi possono essere considerati da quello. Allo stesso tempo, però, può essere anche una forma di rispetto nei confronti degli altri presentarsi nel modo migliore possibile, curando aspetti importanti quali capelli e vestiti.

Non si deve però trascurare anche il ruolo che può avere un sorriso luminoso, altro aspetto che dimostra il tempo che si può dedicare alla cura di se stessi. Farlo è certamente determinante, anche se a volte alcuni tendono a trascurarlo, soprattutto per i costi esorbitanti che può avere andare dal dentista. L’obiettivo può essere raggiunto più facilmente organizzandosi per uno sbiancamento dei denti periodico.

Programmare lo sbiancamento dei denti è importante

Avere una corretta igiene quotidiana è importante, ben sapendo quanto non farlo possa avere conseguenze importanti anche su altri organi, al punto tale da provocare spesso anche mal di schiena, mal di testa e difetti di postura. Altrettanto determinante è anche un controllo almeno annuale dal dentista, in modo da poter intervenire tempestivamente se dovessero esserci cause o altri difetti che possono richiedere un intervento attivo del medico.

Molti però tendono a sottovalutare quanto sia importante anche effettuare lo sbiancamento dei denti, volto a rendere il sorriso più smagliante e bianco. Questo va al di là della “semplice” pulizia, che porta a eliminare principalmente placca e tartaro.

sbiancamento denti dentista

È bene effettuare lo sbiancamento denti dal dentista – Foto | Pourfemme.it

Si tratta di una procedura che può essere utile per eliminare eventuali discromie che possono manifestarsi nel corso degli anni e può riguardare sia i denti vitali, sia i denti che hanno perso vitalità (i denti devitalizzati). È bene puntare sullo sbiancamento professionale, che viene svolto direttamente in studio dall’odontoiatra o, eventualmente, dall’igienista dentale. È previsto l’utilizzo di agenti chimici sbiancanti che possono essere attivati o meno da eventuali sorgenti luminose (come avviene, ad esempio, nello sbiancamento con laser).

Durata e costi della procedura

I dentisti effettuano solitamente lo sbiancamento dei denti attraverso una tecnica denominata “bleaching”, che sfrutta mezzi sbiancanti specifici, quali il perossido di idrogeno al 38% e il gel a base di perossido di carbammide al 45%. Il primo viene applicato sulla superficie dentale e richiede 2-4 applicazioni da 15 minuti ciascuna che possono essere effettuate in una o più sedute. Il secondo, invece, viene messo a contatto con i denti attraverso mascherine da lasciare in posa per 30 minuti.

Spesso il sistema prevede di dover sfruttare anche sorgenti luminose, che possono potenziare l’effetto. Il gel di perossido d’idrogeno viene irradiato dal calore, che può sprigionare radicali liberi, in grado di eliminare le macchie. Non è escluso si possano riscontrare gengiviti al termine del trattamento a causa della sollecitazione alle gengive, riscolvibili comunque nell’arco di massimo 48 ore.

In genere l’operazione può avere un costo che va dai 150 ai 500 euro, ma dipende non solo dallo studio, ma anche dal numero si sedute necessarie e dal materiale utilizzato. Non è necessario farlo troppo spesso come la detartrasi, a meno che non ci siano esigenze specifiche. In ottica preventiva è bene utilizzare i dentifrici sbiancanti, che riducono la formazione delle macchie, oltre a ridurre (se non eliminare del tutto) sigarette, caffè e the.

Parole di Ilaria Macchi