Re Carlo e Camilla tremano, Netflix e il presunto figlio segreto...

Netflix e il presunto figlio segreto di re Carlo e della regina consorte Camilla, Simon Charles Dorante-Day, fanno tremare i polsi a Buckingham Palace: cosa sta succedendo

Re Carlo e Camilla tremano, Netflix e il presunto figlio segreto…

Foto Shutterstock | Peter Rhys Williams - Camilla e Carlo

C’è una storia, dietro le quinte della Royal Family più famosa di tutti i tempi, che continua a macinare curiosità e attenzioni sui social. Ora anche Netflix avrebbe deciso di posare i suoi occhi su quella sponda e guarderebbe a Simon Charles Dorante-Day, il sedicente figlio segreto di re Carlo e della regina consorte Camilla, con un certo appetito. Secondo indiscrezioni, la piattaforma avrebbe deciso di dedicare al caso una produzione pronta a far tremare (ancora) Buckingham Palace.

Cosa sta succedendo tra Netflix e il presunto figlio segreto di Carlo e Camilla

Re Carlo III
Foto Shutterstock | Mircea Rosca

Da anni Simon Charles Dorante-Day si dichiara erede legittimo al trono inglese e sostiene di essere il figlio segreto del re Carlo III e della consorte Camilla. Un figlio nato all’ombra della storia ufficiale dei Royal e che sarebbe venuto al mondo molto prima di William e Harry.

L’uomo, che avrebbe persino reclamato il trono dopo la morte della regina Elisabetta – a suo dire “la nonna” -, sarebbe a un passo dal clamoroso accordo con Netflix per un docufilm sulla sua storia e sulle rivelazioni scottanti di cui sarebbe protagonista…

Simon Charles vive in Australia e sarebbe padre di nove figli, ma secondo il suo punto di vista sarebbe il figlio mai riconosciuto della celebre coppia reale. Stando alle sue parole, sarebbe stato affidato a una famiglia australiana ancora in fasce e a svelargli le sue nobilissime origini sarebbe stata la nonna adottiva, in passato in servizio presso la corte di Elisabetta II. La Royal Family ha sempre ignorato la sua voce e le sue richieste, non ultima quella di un test del Dna per “dimostrare” la veridicità del suo racconto.

Parole di Giovanna Tedde