La passione di una donna straordinaria per il suo lavoro di studio e di ricerca ha avuto risvolti drammatici, noi la vogliamo ricordare affinché la memoria non svanisca.
La storia è piena di donne che hanno contribuito a cambiarla con le loro scoperte, la loro dedizione, gli studi, la creatività, ma la vita di madame Marie Curie è stata a dir poco eccezionale. Una vita all’insegna della libertà e del successo, che all’epoca fece scandalo, e che non le risparmiò critiche e una vera e propria campagna d’odio.
Venne anche in Italia per approfondire le sua ricerche, anche se non è un dettaglio molto noto, la si ricorda soprattutto perché fu la prima donna a vincere il premio Nobel grazie ai suoi studi scientifici pionieristici, una passione che però le costò molto cara.
La vita di una donna straordinaria che ha segnato la storia, in ricordo di Madame Marie Curie
Madame Marie Curie, il cui nome completo è Maria Salomea Skłodowska Curie, è stata una scienziata polacca naturalizzata francese, famosa per il suo lavoro pionieristico nel campo della radioattività. Nata il 7 novembre 1867 a Varsavia, in Polonia, e morta il 4 luglio 1934 a Passy, in Francia, è stata la prima donna a vincere un premio Nobel e l’unica persona a vincere il premio Nobel in due diverse scienze: fisica (1903, premio condiviso con il marito Pierre Curie e Henri Becquerel) e chimica (1911).

Tra le donne famose nella storia, Marie Curie è nota per la scoperta degli elementi radioattivi polonio e radio, e per il suo contributo alla comprensione della radioattività, un termine che lei stessa coniò. La sua ricerca ha avuto un impatto significativo sulla fisica e sulla medicina moderna, contribuendo allo sviluppo della terapia per il cancro.
La scienziata venne anche in Italia nel 1918 per fare dei sopralluoghi e studiare la radioattività di alcune sorgenti termali e miniere. Se ne parla nel documentario “Maria Skłodowska-Curie in Italia. Alla Ricerca del Radio“, un cortometraggio che potete vedere di seguito, realizzato grazie ad un progetto che ha unito l’Accademia Polacca delle Scienze di Roma, l’Istituto di Chimica Organica di Varsavia dell’Accademia Polacca delle Scienze, il Dipartimento di Chimica e Chimica Industriale dell’Università di Pisa e il Museo biografico di Maria Skłodowska-Curie a Varsavia.
Gli esperimenti con i materiali radioattivi condotti senza alcun tipo di protezione e l’esposizione prolungata alle radiazioni hanno probabilmente causato la malattia che la fece poi morire il 4 luglio 1934, cioè l’anemia aplastica, una condizione che colpisce il midollo osseo e riduce la produzione di cellule del sangue.
La sua morte è stata quindi una conseguenza tragica del suo impegno per la scienza. Per questo Marie Curie, oltre che essere ricordata per i suoi studi scientifici, è anche un simbolo di perseveranza e determinazione nella lotta per l’emancipazione femminile, avendo affrontato numerose sfide in un campo dominato dagli uomini. La sua eredità vive ancora oggi, ispirando generazioni di scienziati, in particolare donne nel campo della scienza e della tecnologia.