Niente Sugar Tax e il Governo rinuncia a 47 milioni

Anche quest’anno, niente Sugar Tax. La tassa sulle bevande zuccherate è stata rinviata. E il Governo parla anche di cancellazione.

Gli analisti hanno già calcolato che se fosse entrata in vigore già quest’anno, la Sugar Tax avrebbe potuto generare 47 milioni di euro l’anno da reinvestire in sanità. Il vantaggio sulla salute sarebbe poi stato anche indiretto, grazie alla promozione della lotta agli zuccheri raffinati causa di obesità e malattie cardiovascolari.

Introdotta con la Legge di Bilancio 2020, la Sugar Tax è nata per ridurre il consumo di zuccheri tramite una tassa sulle bevande analcoliche zuccherate. L’obiettivo dichiarato della tassa è quello di combattere l’obesità, l’insorgere del diabete e delle malattie cardiovascolari collegate all’abuso di bevande zuccherate.

Da allora, però, la Sugar Tax è stata rinviata ben otto volte. Il decreto economia approvato negli ultimi giorni di lavoro del Parlamento prima della pausa estiva ha rinviato ancora la tassa al gennaio 2026. La maggioranza non crede che valga la pena insistere. Di conseguenza, non è escluso che la tassa possa anche essere cancellata.

Sugar Tax, la tassa sulle bibite zuccherate. Quanto costerebbe davvero al consumatore medio

In tanti credono che la Sugar Tax sia necessaria. I medici hanno più volte descritto lo zucchero è il nuovo tabacco. L’Istituto Mario Negri ha per esempio spiegato che lo zucchero uccide come alcol e fumo, anche se fa senza che la gente se ne accorga.

Lattine di bibite viste dall'alto
Sugar Tax, la tassa sulle bibite zuccherate. Quanto costerebbe davvero al consumatore medio – pourfemme.it

Il Governo ha però assecondato il partito dei contrari, cioè dell’industria. Assobibe (l’associazione di Confindustria dei produttori di bibite e bevande) definisce la Sugar Tax come un’imposta regressiva, inefficace e dannosa. I produttori temono che un aumento del prezzo delle bevande possa portare a un calo del fatturato del 10%. A una riduzione degli investimenti del 12%. E alla perdita di oltre cinquemila posti di lavoro.

Ma qanto potrebbe costare davvero al consumatore medio? La Sugar Tax dovrebbe prevedere un rincaro di 10 centesimi per litro di bevande zuccherate finite. E di 25 centesimi per chilo, per quelle da diluire.

Supponendo che una famiglia consumi due litri di bevande zuccherate al giorno, il rincaro totale annuale sarebbe di 73 euro. E non è una cifra astronomica. Il Governo sa però che la gente potrebbe prenderla male. Più che rallegrarsi per i benefici alla glicemia, si arrabbierebbe per ciò che è successo al portafoglio.

Il timore è che la Sugar Tax possa essere interpretata come una tassa simbolica che colpisce un’abitudine quotidiana. Le bevande gassate sono un bene popolare, anche se fanno male. Parte della maggioranza di Governo spinge infatti per cancellare del tutto l’iniziativa. Ma ha senso?

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