Merendine e snack più sani per combattere l'obesità

Merendine e snack diventano più sani per combattere l'obesità: ecco l’impegno importantissimo preso da coloro che producono questi dolciumi e merendine per aiutare piccoli e grandi a perdere peso.

Merendine e snack più sani per combattere l’obesità

L’obesità è uno dei problemi di salute più seri e che coinvolge più persone nel mondo. Direttamente collegate all’obesità infatti troviamo tantissime malattie: anche i bambini non sono immuni dal pericolo e, anzi, ci sono sempre più piccoli obesi. Proprio per questo, negli ultimi anni, stiamo assistendo ad una svolta epocale e importantissima che coinvolge tutte le aziende che producono snack e merendine. Hanno infatti deciso di ridurre sensibilmente le calorie ma anche i grassi presenti nei loro prodotti: questo processo è iniziato da parecchi anni ma oggi, fortunatamente, c’è una maggiore consapevolezza del fatto che l’obesità è una vera e propria malattia.

Due recenti studi pubblicati dall’International Journal of Obesity hanno anche dimostrato come i piccoli siano più attratti dagli snack con più zuccheri e che proprio per questo vadano protetti, sia dai genitori ma anche da coloro che producono le merendine in questione.

Nel primo studio infatti sono stati coinvolti 84 bambini con un’età media 8 anni e le loro mamme a cui è stato chiesto di assaggiare alcuni cibi e di esprimere le loro preferenze. I piccoli hanno gradito maggiormente gli alimenti ricchi di zuccheri, cosa che ha dimostrato come per i piccoli la golosità sia spesso un problema.

Nel secondo studio che è anche stato pubblicato dal Journal of Nutrition Education and Behavior, i piccoli con un’età media di 9 anni sono stati divisi in due gruppi a cui sono stati dati dei biscotti: al primo gruppo però i biscotti sono stati dati interi mentre al secondo gruppo a pezzetti. I piccoli che hanno mangiato i biscotti spezzati a metà hanno consumato il 25% di biscotti in meno rispetto agli altri.

Anche Paolo Simonetti, professore di Nutrizione delle collettività -Dipartimento di scienze per gli alimenti, nutrizione e ambiente dell’Università di Milano conferma che siamo sulla strada giusta: “L’obiettivo può essere raggiunto riducendo le porzioni o riformulando i prodotti. Va riconosciuto a molte aziende un cambiamento di strategia: nel passato recente la tendenza era di proporre per qualsiasi alimento porzioni sempre più grandi e saporite; ora molte aziende guardano con interesse alle indicazioni nutrizionali, quali la riduzione del sale, di zuccheri semplici, di grassi saturi, suggerite da istituzioni e società scientifiche”.

Secondo i dati di Aidepi (associazione delle industrie della pasta e del dolce italiane), nel 2008 una porzione media di gelato conteneva fino a 210 calorie, mentre ora ne contiene 190. Inoltre nelle merendine è diminuito anche il contenuto medio di acidi grassi trans che si è abbassato dai 4 gr/etto del 2008 a 0,4 gr/etto oltre al sodio nei cereali che si è ridotto da 0,9 a 0,6 gr/etto.

“Non dimentichiamo però — dice Simonetti — che i valori citati sono medi; in altre parole non riguardano tutti i prodotti o tutte le aziende. Non resta, quindi, che controllare le etichette , confrontando i prodotti sia per qualità degli ingredienti, sia per caratteristiche nutrizionali. E in ogni caso, la prima regola resta sempre la moderazione”.