La sofferenza psichica degli italiani nel post-pandemia

Al giorno d’oggi si avverte in modo significativo l’esigenza di un supporto psicologico: sono infatti diversi gli italiani che nell’ultimo periodo hanno manifestato un disagio importante, difficile se non impossibile da superare in autonomia. Le figure dello psicologo e dello psicoterapeuta hanno assunto dunque una sempre maggiore importanza, non solo durante il lockdown ma anche in seguito, in quella che viene oggi definita post-pandemia. Ritenere che il peggio sia passato non è corretto, perché i traumi subiti a livello psicologico nei mesi più duri dello scorso anno rimangono dentro di noi e necessitano di essere elaborati, perché altrimenti diventa sempre più complesso superarli ed evitare che incidano sulla nostra vita. Interessante a tal proposito è lo studio condotto dal Prof. Marcantonio Spada, Docente di Addictive Behaviours e Mental Health presso la London South Bank University e membro del comitato scientifico di inTherapy.

Lo studio del dott. Spada e l’ansia da Covid-19

Il Prof. Spada parla di un disturbo ben preciso, chiamato “ansia da Covid-19” emerso appunto in questi ultimi mesi. Si tratta di una sindrome piuttosto diffusa, caratterizzata da una sintomatologia che rispecchia spesso altre condizioni come il disturbo ossessivo-compulsivo, il disturbo d’ansia generalizzata, la depressione. Sempre più persone si sono trovate, lo scorso anno, a vivere in uno stato costante di paura e di stress psicologico profondo. Si tratta di una condizione che si è protratta per diversi mesi ed oggi per chi ne ha sofferto è difficile trovare il modo di uscirne, di abbandonare l’ansia e la paura per tornare alla normalità.

Bisogna poi considerare che non tutti vivono situazioni di malessere profondo, ma in molti si trovano in uno stato che possiamo collocare nel mezzo: una sorta di limbo, di torpore emotivo che rischia di sfociare in un disagio molto più complesso in mancanza di un supporto psicologico.

Studi Cognitivi ed il lancio di inTherapy in Italia: la risposta ai disagi emotivi post-pandemia

In questo quadro senz’altro allarmante si colloca la prima rete di Psicoterapia cognitivo comportamentale nazionale: inTherapy, promossa da Studi Cognitivi al fine di fornire una risposta efficace agli italiani che si trovano a fronteggiare tutte le problematiche connesse al post-pandemia. Ma non è solo questo: dall’ansia al rimuginio, la sofferenza psicologica non è un destino cui rassegnarsi. Un supporto psicologico può essere alla base del benessere di ognuno di noi. inTherapy offre ai pazienti un approccio basato su studi scientifici dall’efficacia dimostrata, proprio per consentire loro di uscire dalla propria condizione di disagio psicologico.

Il punto di forza di inTherapy è la grande attenzione che viene data alla fase di diagnosi e di identificazione del problema. Tutti i professionisti della rete adottano infatti le linee guida internazionali dell’American Psychological Association (APA) e del National Institute for Health and Care Excellence (NICE) per la definizione del percorso terapeutico più adeguato ed efficace in base alla tipologia di sofferenza manifestata dal paziente.

Non solo: inTherapy offre oggi anche la possibilità di seguire le terapie online, a distanza, mediante i moderni strumenti informatici. Un approccio innovativo, che ha già dato ottimi riscontri e si è dimostrato efficace tanto quanto quello tradizionale. Una soluzione alternativa per i pazienti che preferiscono ottenere supporto di alto livello a distanza anziché in presenza.

Parole di Redazione