La malattia del bacio, ecco cos'è, quali i sintomi e come intervenire subito

La malattia del bacio, ecco cos’è, quali i sintomi e come intervenire subito

Cos'è la malattia del bacio (pourfemme.it)

La malattia, dal nome certo intrigante, che però nasconde delle insidie mai banali. Qualcosa di molto diffuso ma non sempre conosciuto.
Ogni giorno, i cittadini hanno a che fare con quelli che sono i rischi, potenziali, del vivere comune, per intenderci. Spesso, specifiche malattie sono all’ordine del giorno, nel senso che di esse, spesso, si conosce davvero tutto. Non sempre, però è cosi, non sempre si conosce ogni cosa di ciò che si dimostra più frequente del solito.Esistono nel quotidiano patologie che prima o poi sembra quasi obbligatorio incrociare. Una di questa è senza dubbio alcuno la mononucleosi, o malattia del bacio. Si parla, nello specifico di una malattia infettiva capaci di colpire l’organismo umano successivamente alla trasmissione di uno specifico virus.

La malattia del bacio: le caratteristiche della mononucleosi

Nel complesso si parla di una malattia infettiva che va a colpire l’organismo umano in seguito alla trasmissione di uno specifico virus, denominato di Epstein Barr (EBV), appartenente alla famiglia degli herpes virus. La mononucleosi è anche definita la malattia del bacio.

sintomi come intervenire

Come riconoscere i sintomi della malattia del bacio (pourfemme.it)

Generalmente i sintomi attraverso i quali è possibile poi riscontrare, eventualmente la stessa malattia sono senso di spossatezza, febbre alta, linfonodi ingrossati e faringite. Inoltre si manifesta, quasi sempre, negli individui coinvolgi, un senso di stanchezza persistente. La malattia specifica, in inglese chiamata “kissing disease”  è di fatto molto contagiosa e molto di frequente colpisce gli adolescenti.

Il periodo di incubazione della stessa infezione può variare dai 30 ai 50 giorni sia negli adulti che nei ragazzi. Nei bambini, invece, lo stesso periodo di incubazione è di circa 10-15 giorni. In questo caso, spesso, la stessa mononucleosi si manifesta in modo assolutamente asintomatico.

Altri specifici sintomi, particolarmente diffusi in seguito al contagio da mononucleosi sono la splenomegalia, un aumento, cioè, delle dimensioni della milza, asintomatico ma in ogni caso pericoloso perché può portare a specifici danni per quel che riguarda lo stesso organo. Altro sintomo molto avvertito in genere è l’esantema morbiliforme, una situazione patologica, molto simile al morbillo. Molto raramente la stessa malattia può portare a problematiche di natura epatica. La durata della stessa malattia può variare dalle 3 alle 6 settimane. Alla fine di tale arco di tempo, il soggetto colpito può riprendere tranquillamente a svolgere tutto ciò che in qualche modo caratterizza il suo stesso quotidiano, senza alcun problema.

Successivamente al periodo in cui il soggetto di fatto è colpito dal virus, la stesa infezione rimane nell’organismo resta in uno stato latente, e potrebbe, periodicamente, tornare a presentarsi, con tutti gli effetti precedentemente citati.

Parole di Paolo Marsico