In molti lo ignorano ma questi sono gli insetti più mangiati al mondo

In molti lo ignorano ma questi sono gli insetti più mangiati al mondo

Gli insetti più mangiati al mondo (pourfemme.it)

Negli ultimi tempi, con la farina di grillo ormai diffusa, si torna a parlare degli insetti e dell’uso in cucina.

Anche se per gli occidentali questa pratica è strana, in realtà ci sono tantissime zone del mondo dove gli insetti sono un alimento come un altro.

Si usano per preparare le insalate, per condire pietanze e non si mangiano solo sotto forma di farina quindi in modo “invisibili” ma anche proprio croccanti con tanto di spiedino.

Gli insetti più mangiati nel mondo

Dopotutto, pensandoci attentamente e senza preconcetti, anche se appare strano, non lo è. Noi occidentali mangiamo anatre, mucche, maiali, lumache, cozze, rane, non è che ci sia poi questa profonda differenza con gli insetti, è solo una questione culturale.

mangiare gli insetti

Quali insetti si possono mangiare (pourfemme.it)

In Africa, Messico, Thailandia se ne fa un grandissimo uso e in Asia in generale rientrano nei consumi quotidiani, come qualunque altro prodotto che a noi sembra “normale”. Oggi non è più un tabù e in realtà questi alimenti sono altamente proteici. In realtà vengono utilizzati nel nostro Paese già da tempo, anche per prodotti di uso comune, basti pensare al colorante rosso impiegato addirittura nei prodotti per bambini.

Mentalmente è difficile da accettare ma non è poi così strano. Il Messico è il Paese che consuma più insetti di tutti, in realtà consumarli fa bene al pianeta, aiuta a diversificare l’alimentazione. In Europa solo alcuni Paesi sono consumatori di insetti in senso vero, si contano oltre 1400 specie diverse perfettamente nutrienti e sane per l’uomo.

Cavallette fritte, formiche tostate, farina di grillo, tutte cose che sono entrate a pieno titolo tra le pietanze. Forse non arriveremo mai a mangiare insetti infilzati su uno spiedino come se fossero cubetti di pollo o manzo, ma probabilmente l’uso delle farine e dei derivanti si integrerà nella cucina, almeno per un uso parziale, andando a integrare altri alimenti, senza sostituirli. Nel tempo ci sarà una pressione crescente verso questi prodotti perché di fatto non hanno impatto sull’ambiente come invece lo ha il consumo di carne che porta ad un progressivo problema per l’inquinamento ambientale.

Pensando ai piatti infatti queste culture inseriscono i prodotti così come sono, non vanno a modificarne la consistenza, per loro è normale perché sono culturalmente abituati a farlo, per noi non lo è anche se poi mangiamo il foie gras, che è il fegato d’anatra ingrassato ricavato con una pratica barbara, la lingua degli animali o addirittura le interiora, cose che per altre culture, pensandoci, sono altrettanto disgustose quanto per noi lo sono gli insetti.