Il nostro viaggio alla scoperta delle terre del vino della regione Lazio

Un itinerario lungo i più famosi vigneti laziali, per assaporare un vino ricco di storia, unico nel suo genere

Il nostro viaggio alla scoperta delle terre del vino della regione Lazio

Foto Cantine Massimi

L’Italia è terra di vini: da Nord a Sud si susseguono vigneti che ogni anno ci regalano nettare di vino dal giallo dorato al rosso rubino. Da ogni vigneto dall’Etna alla Valle d’Aosta nascono vini dai nomi famosissimi che ci rendono orgogliosi dei nostri prodotti in tutto il mondo e altri più di nicchia, conosciuti e amati da appassionati a cultori.  

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Frascati e Cesanese del Piglio, eccellenze laziali 

Il nostro viaggio inizia dalla regione Lazio che non fa eccezione e riserva agli amanti del buon bere delle vere e proprie eccellenze. Le due zone più importanti per la produzione di vino di qualità della regione sono Frascati e Cesanese del Piglio, vini rinomati che nascono in località ricche di storia e di fascino, oltre che di vigneti importanti.

Cominciamo proprio da Frascati, meta d’elezione per le classiche gite fuori porta romane già dalla meta del Cinquecento, come testimoniano le splendide ville patrizie, con giardini e parchi da sogno, che ancora oggi si possono visitare nella zona.  
Non solo: Frascati è anche una rinomata Città del Vino, dove si producono il Frascati Superiore, il Frascati DOP e il Cannellino DOCG, che si possono sorseggiare nei ristoranti, nelle osterie e nelle famose fraschette, i tipici locali dove si possono assaporare vini novelli e semplici stuzzichini salati in buona compagnia. 

Spostandosi sulle colline della provincia di Frosinone, alle pendici dei Monti Ernici, possiamo invece trovare una zona ancora poco conosciuta al grande pubblico ma particolarmente amata da appassionati e intenditori.  
Qui, in un territorio di oltre 15.000 ettari che si dispiegano in ampie vallate, sono coltivati i vigneti del Cesanese del Piglio, di antichissima tradizione e già conosciuti in epoca romana. Nel 1958, inoltre, il professor Bruni del Ministero delle Politiche Agricole Forestali in occasione della Mostra campionaria dei vini, lo aveva definito “uno dei vini neri che dovrebbero essere incrementati”.  
Da qui questo vino interessante ne ha fatta di strada, fino ad arrivare nel 2006 all’istituzione della Strada del Vino Cesanese, che si snoda tra Roma e Frosinone, e nel 2008 al riconoscimento della denominazione di DOCG. Sapevate che il Cesanese del Piglio è l’unico vino rosso laziale ad aver ottenuto il riconoscimento della DOCG? 

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Le tipologie di Cesanese del Piglio DOCG 

Il Cesanese del Piglio è ottenuto da un vitigno nobile ed antico come il Cesanese di Affile ed è un vino rosso versatile, che può essere prodotto nelle tipologie abboccato, dolce, frizzante naturale e spumante. In particolare, possiamo distinguere: 

  • Cesanese del Piglio: è un vino con buona struttura, corposo, senza ruvidezza e con buona longevità. Si presenta con un bel colore rosso rubino dai riflessi violetti, con un sapore secco armonico e un odore intenso con sentori fiorati e fruttati; 
  • Cesanese del Piglio Superiore: ha le stesse caratteristiche del precedente, ma con una gradazione minima più alta, almeno 13°; può essere messo in vendita a partire dal 1° luglio dell’anno successivo alla vendemmia; 
  • Cesanese del Piglio Riserva: è il Cesanese del Piglio Superiore sottoposto ad un periodo di invecchiamento di almeno 20 mesi, 6 dei quali di affinamento in bottiglia. Ha una gradazione alcolica minima di 14°. 

Cantine Massimi, il Piglio per passione 

Uno dei maggiori e più interessanti produttori di questa zona è Cantine Massimi, profondamente radicata al territorio con vigneti autoctoni distribuiti sulle colline del Cesanese, in zone comprese tra i 220 e i 490 metri sul livello del mare che si distinguono tra loro per estensione, esposizione e caratteristiche del suolo. Come è facile capire, si tratta di appezzamenti poco adatti allo sfruttamento intensivo: richiedono cure e attenzioni, che però ripagano con un prodotto di alta qualità. La produzione di Cantine Massimi è comunque importante, con oltre 800 quintali di uva Cesanese DOCG e più di 200 di una Passerina del Frusinate IGT raccolta ogni anno

La cantina stessa si trova in un luogo affascinante e suggestivo: il castello della cittadina di Piglio, in provincia di Frosinone, che lega ancora di più questo produttore alla storia e alle bellezze del suo territorio. 

Il Cesanese secondo Cantine Massimi 

La bacca rossa del Cesanese, unica varietà autoctona del Lazio, è conosciuta dal 1.000 a.C, quando era coltivata dagli Ernici, gli antichi custodi di queste terre, e nei secoli ha conquistato Papi e Imperatori. Presso Cantine Massimi il Cesanese del Piglio è declinato in vini di alta qualità dai nomi suggestivi: 

  • Castrum Pileum, un vino rosso rubino dal quadro aromatico elegante con note floreali e di frutti di bosco. Il nome deriva dal pileum, l’elmo romano caduto al condottiero Quinto Fabio Massimo il Temporeggiatore mentre passava nel territorio del Piglio. 
  • Herna, nome che in antica lingua ernica significa “pietra”. È un vino color rubino ottenuto da uve di Cesanese di Affile in purezza, con buona struttura con aromi profondi e un buon tannino. 
  • Buttuti, nome che proviene dalle antiche cantilene femminili in lingua ernica usate durante i riti religiosi. Nasce da uve di Cesanese di Affile perfettamente mature e da lunga macerazione sulle bucce. 
  • Cispio, Riserva di Cesanese del Piglio Superiore: Cispio era il condottiero ernico che tenne testa all’attacco dei romani. Questa riserva nasce dai migliori vigneti posti a circa 500 metri di altezza e dalla selezione maniacale della famiglia Massimi. Ha un colore rosso rubino con tendenza al granato e un’intensità conferita da oltre 20 mesi di affinamento in botte. 

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E proprio l’Herna di Cantine Massimi è stato recentemente inserito dai più autorevoli sommelier d’Italia in una speciale classifica dei migliori Cesanese del Piglio italiani, insieme a Casale della Ioria e la produttrice Marcella Giuliani:

1.  Herna – Cantine Massimi  – punti 90 

2. Torre del Piano –  Casale Della Ioria  – punti 90 

3. Cesanese del Piglio – Marcella Giuliani – punti 87 

4. Picchiatello  – L’avventura  – punti 84  

5. Bolla di Urbano – Pileum – punti 83 

Parole di Redazione