Le 5 migliori interpretazioni di Gigi Proietti

Ecco le migliori interpretazioni di Gigi Proietti, quelle indimenticabili: dalle barzellette ai sonetti ai monologhi che fanno commuovere

Le 5 migliori interpretazioni di Gigi Proietti

Foto Getty Images | Ernesto Ruscio

Gigi Proietti è stato uno degli attori più importanti e bravi degli ultimi anni. Ha preso parte a un’infinità di film, spettacoli televisivi e teatrali, serie TV, monologhi e ospitate durante gli show televisivi.

Indimenticabile la sua interpretazione ne “Il Maresciallo Rocca“; fu “Pattume” nel celebre film “L’Armata Brancaleone” di Mario Monticelli; doppiò il Genio nel film Disney Aladdin e in tempi più recenti fece parte del cast di “Un’estate ai Caraibi”.

Accanto a questi indimenticabili ruoli, Gigi Proietti è senza dubbio passato alla storia del cinema per la sua capacità di emozionare, di commuovere e di far ridere con i suoi monologhi, barzellette e poesie. Ecco le 5 migliori interpretazioni di Gigi Proietti che noi abbiamo riproposto per omaggiare il suo unico talento.

Il Cavaliere Bianco e il Cavaliere Nero

Una delle interpretazioni più famose di Gigi Proietti, la celebre barzelletta in romanesco che lascia senza fiato!

La parodia degli chansonnier “Non me rompe er ca”

Uno dei “cavalli di battaglia” di Gigi Proietti è stata la parodia degli chansonnier come Jacques Brel che cantava ‘Ne me quitte pas’, reinterpretata alla sua maniera. Geniale e davvero esilarante.

Il fattaccio

Gigi Proietti è stato un attore a tutto tondo, capace non solo di far ridere ma anche di commuovere. “Er. Fattaccio” è una delle sue interpretazioni più commoventi e sentite. Si tratta di un monologo in dialetto romano scritto da Americo Giuliani.

Racconta una tragedia familiare, di quella Roma povera, spesso dimenticata, che soffre.

Il sonetto che dedicò all’amico Alberto Sordi

Ai funerali di Alberto Sordi, nel febbraio del 2003, Gigi Proietti dedicò una poesia al suo amico e collega davanti alla chiesa di San Giovanni in Laterano. Commovente ed emozionante soprattutto il finale che recita “che tu non sei sortanto un granne attore, tu sei tanto di più, sei Alberto Sordi”.

La poesia del Lonfo

Una poesia recitata magistralmente in un italiano inventato, capace di trasmettere emozioni, nonostante tutto. Il segreto è la capacità di Proietti nel dare senso anche a parole che significato non hanno. E che cos’è il Lonfo? Probabilmente un piccolo animale.

Parole di Francesca Secci