Gaslighting, cos'è e come uscire da questa violenza psicologica

Cos'è il gaslighting e come uscire da questa violenza psicologica? Ecco tutto quello che devi sapere a a riguardo, dai sintomi agli esempi!

Gaslighting, cos’è e come uscire da questa violenza psicologica

gasligting, cos'è - pourfemme.it

Esistono tante forme di violenza psicologica, una di questa è conosciuta con il termine gaslighting. Questa espressione è tratta proprio dal film Gas Light reso pubblico nel 1944: una donna inizia ad impazzire dopo essere stata manipolata dal marito. Cosa significa esattamente gaslighting?

Ti spieghiamo bene cos’è il gaslighting, i sintomi per riconoscere un manipolatore e come fare per uscirne. Continua a leggere per approfondire l’argomento specialmente se pensi di essere vittima di gaslighting!

Cos’è il gaslighting?

Una parola che sta suscitando scalpore negli ultimi anni, anzi sembrerebbe essere stata la parola più ricercata nell’anno del 2022. In cosa consiste?

gaslighting

gaslighting significato – pourfemme.it

Si tratta di una manipolazione psicologica, una violenza domestica in cui il manipolatore porta la sua vittima a dubitare di se stessa e di tutto ciò che la riguarda.

Lo scopo del gaslighter è quello di ottenere potere sulle sua vittima, ecco perché si tratta di un vero e proprio abuso psicologico da cui fuggire il prima possibile.

Il manipolatore agisce in modo graduale, quindi la manipolazione avviene molto lentamente, motivo per cui è raro accorgersi di essere vittime di gaslighting. Le conseguenze psicologiche, però, una volta che diventano rilevanti diventano difficili da superare, specialmente se si continua a rimanere al fianco del gaslighter.

Le fasi del gaslighting

Anche questo tipo di abuso domestico segue delle fasi. La prima riguarda il lovebombing, ovvero quel momento in cui il gaslighter fa di tutto per far sentire importante la sua vittima, con grandi attenzioni e parole per conquistarla.

Dopo aver concluso la prima fase, si passa alla successiva: qui il manipolatore inizia a svalutare la vittima, cercando il più possibile di allontanarla da amici e parenti. Dopodiché si passa alla fase del tentativo di difesa: la vittima cerca di spiegare come le parole pronunciate non siano coerenti con i fatti realmente accaduti.

L’ultima fase è quando la vittima crede che il partner abbia ragione diventando così insicura e mettendo in dubbio i suoi pensieri, il suo essere e tutto ciò che la circonda.

Esempi di gaslighting

Portare la vittima in stato confusionale richiede tempo e manipolazione e il gaslighter sa benissimo come muoversi. Di seguito riportiamo alcuni esempi di frasi utilizzate da chi abusa della sua vittima nella quotidianità per poter raggiungere il suo obiettivo.

  • Sei troppo sensibile
  • Non è mai successo, ricordi male
  • Sei sicura di star bene?
  • Non essere sempre così agitata
  • Non reagire sempre in modo esagerato
  • Ti stai immaginando tutto
  • Sei troppo paranoica
  • Tu sei pazza
  • Hai capito male

Sono solo alcune delle frasi utilizzate maggiormente dai manipolatori in questione. Un altro fattore importante da non sottovalutare è quando il tuo partner, o chi sta abusando della tua mente, prova a metterti sempre contro le persone che tu ritieni più importanti, come gli amici o i familiari.

Un giorno ti dirà “sei pazza”, il giorno dopo potrebbe dirti “nessuno può amarti come ti amo io” ed ecco che si va incontro ad un comportamento che può essere definito solamente tossico. 

Un’altra tecnica tipica del gaslighter è quando inizia a dire bugie specialmente se hai delle prove in mano. Non importa quello che dirai o cosa farai, lui/lei cercherà sempre di farti andare in confusione fino ad arrivare a mettere in dubbio quello che pensavi.

Gaslighting in amore, come uscirne?

Se pensi di essere vittima di gaslighting fai sempre in tempo ad uscire da questa brutta situazione. Sicuramente il primo passo da fare è mettere un punto alla relazione e iniziare a lavorare sulla tua autostima. In che modo? Sicuramente iniziando a prenderti cura di te tramite supporto della famiglia e, perché no, anche di una figura professionale come uno psicologo.

Non perdere l’articolo sui tratti distintivi per riconoscere una relazione tossica.