Ecco come funziona Clubhouse, il social di (e in) cui tutti parlano

La novità del momento è l'innovativo social network basato interamente sulla condivisione vocale

Ecco come funziona Clubhouse, il social di (e in) cui tutti parlano

Foto Unsplash | Rodion Kutsaev

Negli ultimi giorni, le persone più attente alla tecnologia i social, ma non solo, non avranno potuto a fare me a meno di sentir parlare di Clubhouse. Si tratta di un social network nuovo di zecca, ideato negli Stati Uniti circa un anno fa dall’imprenditore Paul Davison e dall’ingegnere ex-Google Rohan Seth.

Ultimamente, è salito alla ribalta grazie all’endorsement di alcuni vip americani come per esempio Oprah Winfrey, Drake e Ashton Kutcher. Da lì, è diventato subito un trend, le celebrity che hanno iniziato a utilizzarlo sempre di più così come gli utenti incuriositi.

Come funziona Clubhouse

La particolarità di questo social, che ha fatto sì che avesse così tanto successo in poco tempo, è il fatto che si basa esclusivamente sul interazione vocale tra utenti in tempo reale.

Clubhouse è una sorta di mix tra una chat basata su messaggi vocali e un podcast aperto. È strutturato nel seguente modo: l’utente crea una Stanza, ovvero avvia una conversazione vocale che potrà essere di 3 tipi, open, social o closed. Nel primo caso potranno parteciparvi tutti gli utenti che stanno utilizzando la app in quel momento, la seconda sarà dedicata esclusivamente alle persone collegate all’amministratore della cconversazione, mentre l’ultima sarà una chat privata alla quale si partecipa esclusivamente su invito, come sostanzialmente succede con i gruppi WhatsApp o Telegram.

Assistiamo dunque a conversazioni che possono essere più o meno interessanti, tenute da personalità di spicco o meno, oppure semplicemente a una chiacchiera tra amici. Possiamo ascoltare ma possiamo anche partecipare: quando entriamo in una Stanza siamo muti e per prendere la parola durante uno scambio, bisogna “alzare la mano” attraverso un’opzione dell’applicazione e il moderatore valuterà quando e se dare la parola. Quest’ultimo può anche invitare altri utenti e limitare lo slot di interventi.

La conversazione può essere lasciata quando si vuole e vi si può rientrare successivamente.

Clubhouse permette un’interazione molto più diretta e autentica con persone e personalità con le quali vogliamo interagire e delle quali ci interessano i contenuti. Il tutto poi non filtrato è dall’immagine, il media tramite il quale siamo abituati a comunicare principalmente sui social, insieme alla parola scritta.

È aperto a tutti?

Nel giro di un anno il social è riuscito ad attirare a sé 2 milioni di utenti. Vista la volontà degli sviluppatori di crescere lentamente nel tempo, attualmente l’applicazione disponibile solo per i dispositivi Apple: per il sistema operativo Android è ancora in fase di sviluppo.

Ma non solo: attualmente, per potersi iscrivere a questo social network bisogna ricevere un invito. Questo per evitare un sovraccarico ulteriore di utenti da parte degli sviluppatori, che altrimenti non riuscirebbero a stare dietro a questa grande richiesta. Se non abbiamo amici che possono invitarci, dobbiamo metterci in lista d’attesa e aspettare che un nostro contatto si colleghi e quindi ci inviti.

La privacy

Con l’ultimo cambio dei termini del servizio di WhatsApp, gli utenti sono sempre più sensibili all’argomento privacy.

Per iscriversi al Clubhouse bisogna dare un nominativo e un numero di cellulare, l’unica foto presente è l’avatar scelto dall’utente. Si può collegare la propria rubrica alla app per cercare conoscenti e amici.

Ma la privacy sul social al momento è garantita dal fatto che non è possibile né scaricare né condividere le conversazioni che teniamo in prima persona o alle quali partecipiamo. Non si sa come si svilupperà in futuro l’applicazione.

Perché vale la pena scaricare la app

Clubhouse ci permette di selezionare i contenuti che ci interessano e con chi interagire, o ascoltare le interazioni degli altri utenti: questo è fondamentale per sviluppare senso critico, avere una visione più ampia degli argomenti, sviluppare maggiormente la propria opinione e potersi esprimere liberamente su un argomento che sentiamo particolarmente nostro.

Inoltre il vero protagonista è esclusivamente la nostra conoscenza, la nostra personalità e il nostro intelletto, tutti aspetti che tramite l’immagine spesso non riusciamo a trasmettere in maniera adeguata. Clubhouse è il futuro della comunicazione social.

Parole di Carlotta Tosoni