Canzoni matrimonio: "Le cose che abbiamo in comune" di Daniele Silvestri

"Le cose che abbiamo in comune" di Daniele Silvestri è una bellissima canzone perfetta per il vostro matrimonio e per sottolineare gli aspetti migliori del vostro ricevimento.

Una canzone ironica ma decisamente adatta per il vostro matrimonio e per sottolineare tutti i momenti salienti delle vostre nozze. Si tratta di “Le cose che abbiamo in comune” di Daniele Silvestri: un testo molto simpatico che parla appunto dell’affinità di coppia. Infondo la cosa fondamentale per decidere di sposarsi è il fatto di avere cose ed interessi in comune, oltre ovviamente all’amore profondo per l’altro. Parole che possono anche essere usate per una dichiarazione d’amore e per esprimere tutti i vostri sentimenti verso l’altra persona. Ecco la bellissima “Le cose che abbiamo in comune” di Daniele Silvestri.

Le cose che abbiamo in comune sono 4.850
le conto da sempre, da quando mi hai detto
“ma dai, pure tu sei degli anni ‘60?”
abbiamo due braccia, due mani ,due gambe, due piedi
due orecchie ed un solo cervello
soltanto lo sguardo non è proprio uguale
perché il mio è normale, ma il tuo è troppo bello
Le cose che abbiamo in comune
sono facilissime da individuare
ci piace la musica ad alto volume
fin quanto lo stereo la può sopportare
ci piace Daniele, Battisti, Lorenzo
le urla di Prince, i Police
mettiamo un CD prima di addormentarci
e al nostro risveglio deve essere lì
perché quando io dormo… tu dormi
quando io parlo… tu parli
quando io rido… tu ridi
quando io piango… tu piangi
quando io dormo… tu dormi
quando io parlo… tu parli
quando io rido… tu ridi
quando io piango… tu ridi
Le cose che abbiamo in comune
sono così tante che quasi spaventa
entrambi viviamo da più di vent’anni
ed entrambi, comunque da meno di trenta
ci piace mangiare, dormire, viaggiare, ballare
sorridere e fare l’amore
lo vedi, son tante le cose in comune
che a farne un elenco ci voglio almeno tre ore… ma…
Allora cos’è
cosa ti serve ancora, a me è bastata un’ora…
“Le cose che abbiamo in comune!”, ricordi
sei tu che prima l’hai detto
dicevi “ma guarda, lo stesso locale
le stesse patate , lo stesso brachetto!”
e ad ogni domanda una nuova conferma
un identico ritmo di vino e risate
e poi l’emozione di quel primo bacio
le labbra precise, perfette, incollate
Abbracciarti, studiare il tuo corpo
vedere che in viso eri già tutta rossa
e intanto scoprire stupito e commosso
che avevi le mie stesse identiche ossa
e allora ti chiedo, non è sufficiente?
cos’altro ti serve per esserne certa
con tutte le cose che abbiamo in comune
l’unione fra noi non sarebbe perfetta?
Quando io dormo… tu dormi
quando io parlo… tu parli
quando io rido… tu ridi
quando io piango… tu piangi
quando io dormo… tu dormi
quando io parlo… tu parli
quando io rido… tu ridi
quando io piango… tu ridi… ma…
Allora cos’è
cosa ti serve ancora, a me è bastata un’ora…
Le cose che abbiamo in comune sono 4.850
le conto da sempre, da quando mi hai detto
“ma dai, pure tu sei degli anni ‘60?”
abbiamo due braccia, due mani ,due gambe, due piedi
due orecchie ed un solo cervello
soltanto lo sguardo non è proprio uguale
perché il mio è normale, ma il tuo, oh: è troppo bello!
troppo bello!
Quando io dormo… tu dormi
quando io parlo… tu parli
quando io rido… tu ridi
e quando io piango… tu ridi…
troppo bello!