Albero di Natale: storia e leggende

L'albero di Natale ha tradizioni antiche che ci giungono dall'antichità. Dalle popolazioni pagane che adornavano alberi a scopo propiziatorio, a quando, dopo il congresso di Vienna l'albero di Natale fu introdotto nel sud dell'Europa. Scopriamo insieme la vera storia che si cela dietro all'albero che rallegra con i suoi colori la festa del Natale!

Albero di Natale: storia e leggende

Foto Shutterstock | Nina Buday

L’albero di Natale addobbato e illuminato dona alla casa un’atmosfera magica, ed è sicuramente parte di una tradizione da nord a sud Italia. Ci sono alberi di Natale di ogni tipo, dimensione e materiale, possono essere addobbati come si preferisce, dando libero sfogo alla fantasia: sfere colorate, pigne, campanelle, angeli, Babbi Natale, nastri, fiocchi, luci, biscotti, dolcetti, fiori di carta, addobbi fai da te…l’elenco potrebbe continuare perché qualsiasi cosa la fantasia suggerisce può diventare una decorazione per il vostro albero.

Oggi anche i mercatini di Natale in Italia si fanno portavoce di una tradizione irrinunciabile. Ma quando parliamo della vera origine dell’albero di Natale, cosa sappiamo veramente? Scopriamo insieme tutte le verità!

Le origini dell’albero di Natale

Le origini dell’albero di Natale risalgono all’antico Egitto. Per loro, infatti, aveva un valore propiziatorio addobbare delle piccole piramidi di legno. Per gli Egiziani, inoltre, l’abete era considerato simbolo della nascita perché secondo la loro tradizione, sotto i suoi rami era nato il Dio Biblos.

Nell’antica Grecia l’abete era l’albero sacro della dea Artemide, mentre in Asia settentrionale l’abete era considerato l’albero cosmico, piantato al centro dell’universo e simbolo dell’evoluzione.

In Europa le antiche popolazioni germaniche festeggiavano il solstizio d’inverno piantando davanti alle loro case degli abeti che adornavano con ghirlande. Inoltre erano soliti bruciare dei ceppi di legno in presenza di tutta la famiglia. Il ceppo doveva bruciare per 12 giorni. Martin Lutero introdusse l’abete addobbato con candele accese che rappresentavano la luce che Gesù dispensa all’umanità.

Fino al XIX secolo l’albero di Natale rimase una tradizione tipica del Nord Europa, in particolare dei paesi a nord del fiume Reno. Per i cattolici, infatti, l’albero di Natale era una tradizione pagana e protestante. Si diffuse anche nel sud Europa a partire dal congresso di Vienna, quando una principessa austriaca volle introdurre nel suo palazzo l’abete addobbato.

Nel lontano Medioevo, San Bonifacio era un monaco inglese che organizzò le chiese cristiane in Francia e Germania. Durante uno dei suoi viaggi in Germania vide dei pagani sotto una quercia che stavano per sacrificare un bambino al Dio Thor. Il santo per fermarli, diede un forte pugno alla quercia che cadde a terra e al suo posto crebbe subito un abete. San Bonifacio spiegò al gruppo di pagani che l’abete era il simbolo della vita eterna di Gesù.

Un’altra leggenda narra che tanto tempo fa, la sera della Vigilia di Natale, un taglialegna molto povero incontrò un bambino solo ed affamato. Il taglialegna si privò del poco cibo che aveva per donarlo al bambino a cui diede anche riparo per la notte. La mattina di Natale, quando il taglialegna si svegliò, il bambino, che in realtà era Gesù, non c’era più, ma fuori dalla porta c’era un abete illuminato.

Parole di Giulia Selvi