Vulvodinia: sintomi, cure e dieta

La vulvodinia, un disturbo al femminile più frequente del previsto, ecco di cosa si tratta, quali sono i sintomi, le cure e la dieta consigliata.

Vulvodinia: sintomi, cure e dieta

La vulvodinia, un disturbo doloroso che colpisce più donne del previsto, anche se molte di loro non ne parlano nemmeno con il medico. Ecco qualche informazione utile in merito, per scoprire meglio di cosa si tratta, quali sono i sintomi, le cure possibili e la dieta consigliata per alleviare i fastidi.

Di cosa si tratta

Con il termine vulvodinia si intende un disturbo caratterizzato dalla presenza di dolore cronico nell’area intorno alla parte esterna dei genitali femminili, la vulva. Un dolore che rischia di diventare pressante e di inibire l’interessata, influendo negativamente sia sulla sua vita di relazione interpersonale sia nella sfera sessuale.

I sintomi

Innanzitutto e soprattutto il dolore. Dolore che può essere costante o intermittente, ma solitamente è caratterizzato da fitte pungenti, bruciore ed è accompagnato da irritazione nell’area interessata, secchezza, prurito e fastidi dolorosi durante i rapporti sessuali.

Le possibili cause

In realtà non ci sono colpevoli o responsabili noti con certezza. Non esistono ancora cause note della vulvodinia, ma tra i possibili imputati più papabili c’è una neuropatia, cioè un’alterazione del nervo pudendo che potrebbe scatenare i sintomi dolorosi in corrispondenza della vulva femminile.

Le cure

Contro il prurito possono essere utili dei farmaci antistaminici, mentre per alleviare i fastidi durante i rapporti sessuali si può applicare, prima, una crema anestetica, e utilizzare, durante, un lubrificante. Utili le tecniche di riabilitazione della zona colpita, come il biofeedback o i trattamenti di riabilitazione del pavimento pelvico.

Più che cure o terapie sintomatiche, trucchi utili e rimedi della nonna per attenuare i fastidi: fare frequentemente il bidet con acqua fredda o tiepida; fare impacchi con acqua fredda o ghiaccio sulla parte interessata; dedicare molta attenzione all’igiene intima, scegliendo detergenti intimi delicati; evitare di trattenere a lungo l’urina e cercare di avere una buona regolarità intestinale.

La dieta

Cosa c’entra la dieta? L’alimentazione, anche in questo caso, può essere una scelta determinante per prevenire o alleviare il disturbo. Infatti, il consiglio, è di optare per un regime alimentare adeguato, cioè di ridurre i cibi ricchi di ossalati, come noci, cacao, tè, spinaci, barbabietole e legumi, perché quando queste sostanze raggiungono concentrazioni importanti nelle urine rischiano di acuire i sintomi dolorosi della vulvodinia, aumentando il fastidio e il bruciore.

Parole di Camilla Buffoli