Una volontaria contro il cancro: la testimonianza di Michela Bonetti

Intervista alla volontaria AIRC, Michela Bonetti, una giovane insegnante di fitness bresciana, da anni impegnata nell'associazione e ora volto della campagna le Arance della Salute.

Una volontaria contro il cancro: la testimonianza di Michela Bonetti

In occasione dell’annuale iniziativa AIRC “Le Arance della Salute“, abbiamo intervistato Michela Bonetti, volto di quest’anno della campagna di solidarietà e informazione. Una testimonial d’eccezione, una giovane bresciana insegnante di fitness e zumba, classe 1987, che da otto anni è impegnata, in modo attivo e proattivo, come volontaria nell’associazione. Una giovane che ha trasformato una triste esperienza personale in un’occasione per contribuire alla ricerca contro il cancro, che ha fatto della sua passione per lo sport l’ispirazione giusta per informare, sensibilizzare e raccogliere fondi a sostegno dell’attività dell’AIRC.

1) Quando hai sentito parlare di AIRC la prima volta?
“Circa 8 anni fa quando mia mamma, Eliana Grandini, ha iniziato ad aiutare la ricerca.”

2) Perché hai deciso di diventare volontaria?
“Mia madre è venuta a mancare nel maggio 2011 dopo una dura lotta contro un cancro ai polmoni durata circa 2 anni. Volevo fare qualcosa per lei, renderle omaggio ricordando la sua passione, la corsa, nel modo più sereno possibile. Per questo è nato il primo evento a lei dedicato. Un evento che volevo fosse un momento di raccoglimento per tutte le persone che l’hanno conosciuta e che volevano ricordarla col sorriso. Essendo il cancro purtroppo una malattia ormai molto diffusa ogni famiglia ha una persona da aiutare e sostenere, che sia per loro un parente, un amico o un collega, quindi perchè non “sfruttare” l’evento per mia madre per unire le forze e sostenere la ricerca. Così ho iniziato, e da un evento che ha avuto grande successo è nato il secondo, poi il terzo, il quarto e così via…”

3) Quali sono i progetti che hai organizzato con AIRC?
“Abbiamo iniziato il percorso insieme con il primo “Di corsa con Eli” nel maggio 2012. Una corsa non competitiva che prevede tre diversi percorsi, per bambini, famiglie, atleti e disabili. Una corsa che si è presentata subito con uno stile molto personale, che rispecchia Eli e la sua famiglia, un momento di divertimento con giochi e intrattenimenti per i bambini, musica, molti regali preparati e personalizzati da noi o offerti da decine di commercianti del nostro paese, un grande rinfresco perfettamente gestito dai volontari del soccorso fraterno, il lancio delle lanterne cinesi a fine serata. Nell’edizione del 2013 abbiamo improvvisato un Harlem Shake con tutti i partecipanti e un video per il concorso per la pubblicità di Italia1. Lo scorso anno invece siamo riusciti a proporre la Color Run, lanciando sul percorso diversi colori in diverse tappe. Un risultato stupendo.

Il 2°evento creato, sempre nel 2012, si chiama Zumbathon di Rovato, anche questo arrivato alla 3° edizione. Un evento che concerne ovviamente Zumba e che sin dal primo anno ha coinvolto diversi istruttori della provincia di Brescia. Unendo le forze siamo riusciti a radunare nello stesso posto alla stessa ora centinaia di persone che ballavano e si divertivano insieme a ritmo di musica con lo stesso scopo di fare del bene e aiutare la ricerca. Evento anche questo caratterizzato ogni anno da una novità, il primo anno con esibizioni di Break Dance, il secondo con famosi percussionisti e l’ultimo con una grande Haka (danza maori) di 20 istruttori.”

4) Ci dai qualche numero per capire la portata di queste iniziative?
“Di Corsa con Eli sin dal primo anno, ogni edizione raccoglie e dona all’AIRC più di 11.000 euro, per un totale quindi di circa 34.000 euro con 1.500 partecipanti il 1°anno, 1.000 il 2° nonostante la pioggia e il freddo e 2.000 il 3°anno. Zumbathon di Rovato invece con 350 partecipanti il 1° anno, 400 il 2° e 450 il 3°ha donato in totale circa 8.000 euro.”

5) Parlando a cuore aperto alle nostre lettrici, perché dovrebbero sostenere AIRC?
“Son convinta che ogni associazione nata con lo scopo di finanziare la ricerca svolga questa attività con serietà. Io personalmete trovo AIRC un’associazione valida, attiva, in continua crescita. E crescita non significa solo più pubblicità, più soldi, più presenza, ma significa anche più impegno, impegno nel raggiungere un obiettivo comune ormai a tutti noi ovvero sconfiggere il cancro e renderlo curabile. In AIRC ho conosciuto diverse persone sempre attive e disponibili, aperte ad ogni proposta che possa essere utile alla ricerca sul cancro, che si tratti di eventi o nuove collaborazioni. Sul sito di AIRC ho trovato inoltre diversi consigli utili per la vita di ogni giorno e consigli sulle terapie per il tumore. Io non posso dirvi di aiutare un’associazione per la ricerca sul cancro e tanto meno quale scegliere, ma posso dirvi di fidarvi di AIRC perchè svolge con passione il suo lavoro e vuole raggiungere il suo obiettivo. Io continuerò ad appoggiare il loro impegno e promuoverlo perchè credo in ciò che fanno e credo nella continuità delle offerte perchè vi sia una continuità e crescita nella ricerca. Spero molti di voi possano seguire questo esempio.”

Parole di Camilla Buffoli