Tenesmo vescicale: cos'è, i sintomi e come si cura

Quando la minzione risulta essere frequente, dolorosa e di scarsa quantità, è necessario rivolgersi al proprio medico per capire meglio cosa sia il tenesmo vescicale e come curarlo. All'origine del problema, infatti, possono esserci diverse infezioni delle vie urinarie che è bene trattare tempestivamente per non incorrere in ulteriori complicazioni.

Tenesmo vescicale: cos’è, i sintomi e come si cura

Per eliminare il fastidio dopo la minzione è importante capire cos’è il tenesmo vescicale, quali sono i sintomi e come si cura. Quando si sente spesso il bisogno impellente di urinare, ma una volta in bagno non escono che gocce, si soffre di una patologia medica poco conosciuta ma ampiamente diffusa in uomini e donne di ogni età, il tenesmo vescicale. Questo problema può esser dovuto a cause più o meno gravi, che andranno analizzate nel dettaglio per stabilire il miglior trattamento in grado di tenere sotto controllo sia il disturbo, che le possibili complicazioni. Infatti, il tenesmo vescicale viene considerato uno dei sintomi del tumore alla vescica.

Tenesmo vescicale, cos’è

Il termine tenesmo si riferisce al bisogno di urinare o defecare, ma in modo incompleto e mai soddisfacente; quando questa difficoltà riguarda il bisogno di defecare si parla di tenesmo rettale diversamente, se la condizione è legata al bisogno di urinare si è di fronte al tenesmo vescicale. Anche il tenesmo alla vescica, come quello riguardante ano e sfintere, crea una condizione di forte disagio che va a compromettere la qualità della vita, ma con cause del tutto differenti.
Il tenesmo vescicale indica, tecnicamente, la contrazione involontaria dello sfintere dell’uretra, nonostante nella vescica non sia presente una quantità di urina tale per cui, normalmente, si senta il bisogno di svuotarla. Questo porta un soggetto ad andare spesso in bagno e ad urinare in maniera esigua e dolorosa. È quindi una condizione diversa dall’incontinenza, che indica, invece, l’immediata fuoriuscita di liquido senza la possibilità di controllo.
La minzione dolorosa, tuttavia, non è una condizione medica indipendente, ma è sempre la conseguenza di ulteriori malattie soprastanti, in genere riferite al malfunzionamento delle vie urinarie, che vedono nel tenesmo uno dei loro campanelli d’allarme.

Tenesmo vescicale: i sintomi

I sintomi che caratterizzano in modo inequivocabile il tenesmo vescicale sono la minzione frequente, il fastidio e il bruciore alla vescica dopo aver urinato.
I disturbi che possono comparire in seguito a una patologia del genere sono molteplici e più o meno ricorrenti.
Ecco i principali:

  • Dolore pelvico, ossia nella parte inferiore del bacino, in corrispondenza dell’osso pubico. Il malessere può essere più o meno accentuato a seconda della causa che ha scatenato il tenesmo vescicale;
  • Perdite involontarie di urina a causa delle continue contrazioni vescicali dello sfintere. Tale problema potrebbe causare qualche disagio, come ad esempio bagnare gli slip o emanare il tipico odore di pipì, ma, in genere, non è mai collegabile alla vera e propria incontinenza urinaria;
  • Bruciore alla vescica, soprattutto dopo aver urinato. Questo disturbo viene accentuato con la continua minzione;
  • Pollachiuria, ovvero l’aumento della frequenza della minzione, nonostante la quantità di urina sia minima;
  • Nicturia, cioè l’aumento della frequenza della minzione soprattutto nelle ore notturne;
  • Stranguria, caratterizzata dalla minzione difficoltosa e dolorosa.

Tenesmo vescicale: le cause

Come già detto in precedenza, il tenesmo vescicale si rivela essere, in tutti i casi, una condizione medica sottostante ad altre malattie più gravi.
Per cui può essere considerato uno dei principali sintomi di problemi come:

  • Cistite, un’infezione delle basse vie urinarie causata, in genere, da un batterio, l’Escherichia Coli. Questo disturbo è una condizione medica molto comune nella donna soprattutto per ragioni anatomiche, che vedono vagina e uretra troppo vicini all’ano e, quindi, facilmente attaccati dai batteri di quest’ultimo tratto;
  • Clamidia, una malattia sessualmente trasmissibile che non presenta altri sintomi se non proprio il tenesmo vescicale e il dolore pelvico durante la minzione;
  • Colica renale, formata dall’ingente deposito di sali minerali, in particolare di calcio, nelle vie urinarie. Queste formazioni di piccolissime dimensioni possono ostacolare il normale flusso di urina e provocare delle dolorose contrazioni vescicali, appunto il tenesmo;
  • Tumore della vescica, che, in seguito allo sviluppo di tessuto neoplastico in eccesso all’interno dell’organo, può rendere più difficoltosa la minzione ed essere causa di contrazioni involontarie all’origine del tenesmo vescicale;
  • Ipertrofia prostatica benigna, una malattia che colpisce gli uomini che hanno passato i 40 anni e che presentano un ingrandimento della prostata, che ostacola il buon funzionamento della vescica. Ne risulta, quindi, una minzione dolorosa e non continua a causa del peso della prostata;
  • Prostatite, un altro disturbo tipicamente maschile, caratterizzato dall’infiammazione della prostata a causa della proliferazione di miceti e batteri in zone del corpo costantemente mantenute umide. Il problema è tipico di atleti agonistici impegnati nell’equitazione, nel nuoto e nel ciclismo;
  • Uretrite, ovvero l’infiammazione dell’uretra, sia nella donna che nell’uomo, a causa di batteri, virus, funghi, trasmessi sessualmente oppure no, o per traumi, come l’andare in bicicletta o l’uso del catetere. Oltre al tenesmo vescicale, può manifestarsi anche una secrezione uretrale infetta;
  • Gonorrea, trasmessa sessualmente attraverso un batterio, può essere in rare occasioni all’origine del tenesmo vescicale e quindi provocare una minzione fastidiosa e dolori vescicali;
  • Candida vaginale, un’infezione femminile che può provocare tenesmo, dolori alla vescica e bruciori più o meno gravi a causa di un fungo, la Candida albicans, che prolifera nella flora batterica della vagina a causa di un sistema immunitario indebolito;
  • Menopausa, e il conseguente calo di estrogeni, provoca nella maggior parte delle donne la secchezza vaginale, e quindi una minore difesa immunitaria della zona, maggiormente soggetta a infezioni, irritazioni e tenesmo;
  • Tetano, un’infezione abbastanza seria che colpisce il sistema nervoso centrale e produce delle contrazioni involontarie della vescica, e di altri organi, provocando in alcuni casi anche il tenesmo;
  • Schistosomiasi, un’infezione che può contrarsi nelle acque dolci di fiumi o laghi e che, se non trattata tempestivamente, può colonizzare tutta la flora batterica provocando tenesmo vescicale e rettale.

Tenesmo vescicale: diagnosi

Quando si avvertono uno o più disturbi durante la minzione è necessario rivolgersi al medico che procederà a una serie di accertamenti specifici per controllare il buon funzionamento delle vie urinarie e la presenza di possibili infezioni o patologie.
Sarà quindi possibile sottoporsi a:

  • esame microscopico delle urine, le quali dopo un giro nella centrifuga lasceranno dei sedimenti sul fondo della provetta che verranno analizzati al microscopio. In questo modo potrà essere osservata la presenza di batteri, cellule epiteliali (in caso di infezioni), globuli rossi, che possono far considerare l’ipotesi del tumore alla vescica, e altre sostanze utili per distinguere ulteriori possibili cause;
  • esame colturale, che è in grado di rilevare la presenza e la tipologia di batteri che hanno infettato le vie urinarie provocando il tenesmo;
  • esame urodinamico, per valutare in modo efficace la capacità dell’uretra e della vescica di trattenere e rilasciare l’urina;
  • cistoscopia, cioè l’osservazione interna della vescica grazie all’inserimento di un sottile tubo dotato di telecamera in punta dentro l’uretra. Anche in questo caso, sarà possibile individuare infezioni, sedimenti minerali o altri ostacoli alla corretta minzione.

Tenesmo vescicale: terapia e rimedi possibili

Se è già stata diagnosticata, o si è a rischio di una delle malattie associate a tenesmo vescicale, è necessario rivolgersi al proprio medico curante.
Considerato che alcuni sintomi non sono specifici del tenesmo, ma sono comuni a numerose altre patologie, la terapia contro il tenesmo vescicale viene stabilita a seconda della tipologia di affezione o della causa che lo genera, quindi non esiste una terapia uguale per ogni paziente ma molteplici trattamenti mirati.
Per curare il tenesmo vescicale potranno risultare efficaci:

  • Antibiotici, per contrastare le infezioni dell’apparato genito-urinario e trattare i batteri e i funghi trasmessi dalle malattie sessuali;
  • Farmaci “Alfa Litici”, utili per il rilassamento muscolare e per bloccare gli spasmi involontari della vescica. Utilizzati soprattutto in caso di ingrossamento della prostata o delle infezioni a suo carico;
  • Assumere adeguate quantità di liquidi quotidianamente, in caso di calcoli o coliche renali, così da facilitare l’espulsione delle sostanze che bloccano la regolare minzione;
  • Trattamenti chirurgici, di regola adottati nelle stenosi uretrali e nelle neoplasie vescicali per eliminare il tessuto in eccesso alla vescica.

Tenesmo vescicale: i rimedi in menopausa

La menopausa può essere una delle cause del tenesmo vescicale per svariati motivi. La secchezza della vagina può provocare diverse infezioni, ma la perdita di tonicità dei muscoli e dei tessuti vaginali può causare il malfunzionamento dello sfintere e la necessità di urinare più spesso.
Ci possono essere diversi modi per trattare il tenesmo vescicale in menopausa. Il primo è sicuramente quello di farsi prescrivere dal proprio ginecologo la terapia ormonale sostitutiva per tenere sotto controllo tutti i sintomi derivati dalla riduzione di estrogeni naturali, tra cui il tenesmo e l’incontinenza urinaria.
In secondo luogo può venire in aiuto un rimedio del tutto naturale per contenere il problema, cioè la rieducazione del pavimento pelvico. In questo modo, grazie ad una serie di esercizi a corpo libero, facili e veloci, si può cercare di tonificare i muscoli pelvici, tra cui lo sfintere e le pareti vescicali, così da prevenire o migliorare il controllo sulla vescica, eliminando di conseguenza il tenesmo vescicale.