Sindrome del bambino scosso: sintomi, conseguenze e terapia

Scopriamo cos'è la sindrome del bambino scosso, quali sono i sintomi, le conseguenze e quale la terapia più adeguata per far fronte a questa forma d'abuso.

Sindrome del bambino scosso: sintomi, conseguenze e terapia

La sindrome del bambino scosso, un tempo conosciuta con il nome “Shaken Baby Syndrome”, oggi definita ufficialmente “Abusive Head Trauma” (AHT), è una forma di abuso molto pericolosa per i neonati. In cosa consiste? Nello scuotere violentemente i bambini per farli smettere di piangere. Le conseguenze vengono spesso sottovalutate sebbene la sindrome in questione possa addirittura provocare trauma dell’encefalo e sequele neurologiche, a volte mortali. Scopriamone le cause, i sintomi, le conseguenze e la terapia.

Cause e quali sono i bambini più a rischio

Secondo la Società Italiana di Neonatologia i fattori scatenanti sono diversi ma, in base alle statistiche, la sindrome da scuotimento è più diffusa nelle famiglie mono-genitoriali, nelle mamme minorenni o facenti uso di alcol e sostanze stupefacenti, e più in generale in contesti familiari difficili, violenti, caratterizzati da disagi socioeconomici considerevoli. I bambini più a rischio sono quelli tra i 4 e i 6 mesi d’età poiché, oltre a essere più difficili da gestire in quanto totalmente dipendenti dai genitori, hanno muscoli del collo non ancora sufficientemente sviluppati per sostenere il capo. Una recente ricerca ha registrato 14.7-38.5 casi su 100.000 bambini, di cui un 25-30% muore e un 15% sopravvive senza conseguenze a livello psicofisico. In Italia, al momento, le statistiche parlano di 3 casi ogni 10.000 neonati, ma i dati potrebbero non includere tutti i casi taciuti.

Sintomi e Conseguenze

shaken baby

Scuotere il bambino può provocare trauma cranico e ciò dipende dal fatto che la scatola cranica, nel neonato, si sta ancora consolidando. Le conseguenze includono ematomi subdurali, edemi cerebrali, emorragie subaracnoidee, encefalomalacia, emorragie retiniche, in alcuni casi mortali. La diagnosi purtroppo è difficile e, in base a quanto riportato dai genitori, si ritiene che uno scuotimento ripetuto 3-4 volte per 4-20 secondi provochi già danni considerevoli, senza che il bambino venga gettato a terra o sbattuto contro una qualunque superficie. I sintomi solitamente includono vomito, irritabilità, inappetenza, difficoltà a deglutire e in casi particolarmente gravi persino convulsioni, alterazione della coscienza e arresto cardiorespiratorio. Anche nel caso in cui il neonato si salvi, possono presentarsi sintomi a lungo termine, fra cui difficoltà a parlare e a sentire, difficoltà di apprendimento, problemi cognitivi e fisici, cecità. Purtroppo molti genitori non si rendono conto di quanto sia pericoloso lo scuotimento e lo esercitano pensando di non arrecare danno al bambino. Ecco perché è molto importante sensibilizzare l’opinione pubblica sul problema, come sta già facendo la Società Italiana di Neonatologia, in modo che le famiglie ne prendano progressivamente consapevolezza.

Terapia

Nel caso in cui il bambino sia stato scosso, è importantissimo rivolgersi al più presto a un pronto soccorso locale e avvisare il pediatra di fiducia in modo che possa procedere con i dovuti accertamenti. Per quanto difficile, è fondamentale dire la verità ai medici in modo che possano, il più rapidamente possibile, comprendere di cosa si tratta e scegliere una cura adeguata, a seconda del caso. Ovviamente la prevenzione, in questi casi, si rivela di estrema importanza e il modo migliore per evitare un gesto simile è tenere bene a mente i danni che può provocare, alcune volte persino mortali, sul neonato. Senza contare le implicazioni legali, si tratta infatti di una vera e propria forma di abuso.

Parole di Laura De Rosa