Shock anafilattico, sintomi e primo intervento

Lo shock anafilattico è una grave reazione allergica improvvisa e acuta, che se non soccorsa subito può avere esiti letali. Il primo soccorso è con iniezione di adrenalina.

Shock anafilattico, sintomi e primo intervento

Si sente spesso parlare di shock anafilattico, un evento grave e anche potenzialmente letale se non trattato con un intervento tempestivo. Di recente, ad esempio, ne è stata colpita anche la bella conduttrice Antonella Clerici, nel suo caso la reazione allergica (perché di questo si tratta, come vedremo) era stata scatenata da alcuni antibiotici. Per poter intervenire in tempo quando ci troviamo davanti ad un caso di shock anafilattico, che magari ha colpito un membro della nostra famiglia o un amico che è con noi, dobbiamo però sapere esattamente di cosa stiamo parlando, e soprattutto come si manifesta. Solo con queste nozioni di base saremo in grado di soccorrere chi ne venga colpito. Vediamo di approfondire questo delicato argomento.

Cos’è lo shock anafilattico?

Cos’è uno shock anafilattico? Si tratta di una reazione allergica improvvisa e acuta che l’organismo può manifestare se a contatto con agenti allergizzanti di varia natura, dagli alimenti – molto frequente tra i bambini – ai farmaci, al veleno conseguente alla puntura di un insetto. Di solito interessa la cute, che si riempie di bolle, pomfi rossi tipici dell’orticaria e edemi, e l’apparato respiratorio, che rischia di andare in blocco. Altre reazioni tipiche sono diarrea, il collasso cardiocircolatorio, l’abbassamento improvviso della voce. Che fare?

Shock anafilattico, i sintomi

Come possiamo capire di trovarci di fronte ad un caso di shock anafilattico? Risponde la dott.ssa Maria Antonella Muraro, responsabile del Centro delle Allergie alimentari dell’Università di Padova: “Alcuni sintomi indicano che la reazione allergica sta evolvendo rapidamente: ad esempio il prurito ai palmi delle mani, piante dei piedi e testa, che poi tende ad espandersi ovunque, seguito da pallore e sudori freddi, respiro sibilante. I sintomi cambiano a seconda del fattore scatenante: nel caso dei farmaci prevalgono i disturbi cardiocircolatori e l’evoluzione verso il collasso è rapida (5-15-minuti); con i cibi i sintomi insorgono in media entro 30 minuti e interessano quasi sempre il sistema respiratorio. (…) Anche nei bambini i sintomi iniziali possono essere difficili da capire: i bimbi smettono di giocare, piangono, non vogliono essere disturbati, sono pallidi, freddi”.

Shock anafilattico, primo intervento

In presenza di una simile sintomatologia, senza farci prendere dal panico, come bisogna comportarsi per soccorrere chi sia sotto shock anafilattico? Spiega la dott.ssa Maria Antonella Muraro: “Iniettare prima possibile l’adrenalina e chiamare il 118; può essere utile far stendere il paziente con le gambe sollevate o il torace rialzato, se c’è difficoltà respiratoria. L’intervento tempestivo con l’adrenalina è cruciale, perché lo shock evolve rapidamente: le penne con l’adrenalina autoiniettabili agiscono in 8-10 minuti e non si devono temerne gli effetti collaterali”. Si tratta di dispositivi che il medico può prescrivere ai pazienti “ a rischio” come persone che abbiano già avuto episodi di shock, chi soffre di allergie gravi e gli asmatici. Se, perciò, appartenete a queste categorie o vi appartiene qualcuno a voi vicino, informatevi presso il vostro medico di famiglia.

Parole di Paola Perria