Sbiancamento denti: come funziona?

Ecco tutto quello che c'è da sapere sullo sbiancamento dei denti, su come funziona e in cosa consiste.

Sbiancamento denti: come funziona?

Sbiancamento denti, come funziona? Un trattamento più conosciuto e praticato di quanto si pensi: secondo i dati dell’AIDI, l’Associazione Igienisti Dentali Italiani, solo nel Bel Paese, ogni anno, circa 45 mila persone si sottopongono a un trattamento professionale di sbiancamento dei denti. Salgono le richieste e, di pari passo, sembra aumentare l’attenzione al colore e alla brillantezza del sorriso. Ma come si effettua lo sbiancamento dentale, con quali tecniche e con che risultati? Cerchiamo di capirne e saperne di più.

Lo sbiancamento del sorriso

Con il termine sbiancamento si intende un trattamento ad hoc, capace di rendere la superficie esterna dei denti più bianca e lucente, agendo sulla dentina, cioè la componente dei denti responsabile della loro colorazione. Ci sono diversi tipi di sbiancamento e le metodiche si possono dividere in due grandi gruppi, cioè le tecniche domiciliari e fai da te, che l’interessato può effettuare senza l’ausilio di uno specialista, e quelle professionali, che possono essere messe in atto solo da un igienista dentale o da un dentista.

I trattamenti sbiancamento domiciliare e fai da te si basano sull’uso di prodotti a basso contenuto di periossido di idrogeno o di carbamide, due sostanze a effetto sbiancante in grado di agire sulla dentina, dove rilasciano ossigeno e disgregano il pigmento che dà il colore ai denti, sbiancandoli. Questi prodotti per rendere i denti più bianchi sono facilmente reperibili sia in farmacia sia nei supermercati e ne esistono di varie tipologie: gomme, dentifrici o gel da applicare sui denti con stick o strisce di materiale acrilico.

Quando ci si affida alle mani esperte del professionista, invece, ci si sottopone a un trattamento in più fasi. Innanzitutto, l’igienista o il dentista comincia isolando le mucose dai denti, per evitare che vengano in contatto con la soluzione utilizzata successivamente, applicando un liquido indurente sul bordo della gengiva, per poi procedere con lo sbiancamento vero e proprio. Lo specialista applica un gel a base di periossido di idrogeno o carbamide ad alta concentrazione sui denti che vengono scoperti dal sorriso e si lascia in posa per qualche minuto. In alcuni casi, oltre all’applicazione del gel si utilizza una lampada luminosa al plasma o al laser, utile per attivare e accelerare la reazione chimica di ossidoriduzione del gel sbiancante.

Meglio evitare se…

In alcuni casi, lo sbiancamento dei denti è controindicato. Il trattamento, sia domiciliare sia professionale andrebbe evitato in caso di forte sensibilità dentinale o di smalto troppo sottile, perché rischia di peggiorare una situazione già compromessa e fastidiosa. Da valutare con l’aiuto dello specialista, poi, i casi particolari, come in presenza di infiammazioni delle gengivedenti
denti e parodontiti o di affezioni delle mucose della bocca. Vietato poi ogni trattamento nei minori di 18 anni: la loro dentina e la loro camera pulpare sono ancora in via di formazione, quindi meglio evitare ogni interferenza e ogni rischio.

Parole di Camilla Buffoli