Obesità infantile: i maschietti entrano nella pubertà in ritardo

Il nuovo studio mette in dubbio il ruolo dell'ormone leptina, che si trova in livelli più alti nelle persone molto grasse e che si sospetta sia parzialmente responsabile della pubertà precoce nelle ragazze obese.

Dal peso dipende la crescita e lo sviluppo del bambino. Una recente ricerca ha infatti dimostrato che l’obesità potrebbe ritardare l’inizio della pubertà nei maschietti. I bimbi obesi hanno il doppio delle probabilità dei coetanei normopeso di non essere ancora entrati nella pubertà a undici anni e mezzo. Al contrario, precedenti ricerche hanno provato che nelle ragazze avviene il contrario. Ovviamente questa tesi solleva un nuovo problema legato allo sviluppo, sottolinea il dottor David Ludwig, direttore del programma anti-obesità al Children’s Hospital di Boston.

Partiamo dal presupposto che il numero di obesi, anche in Italia, è troppo elevato. “Un ragazzino obeso è spesso oggetto di scherno per il suo aspetto fisico. Il ritardo della maturità sessuale potrebbe aumentare la stigmatizzazione”. Le cause non sono chiare. Il nuovo studio, spiega l’autrice, dottoressa Joyce Lee, specialista di endocrinologia pediatrica alla University of Michigan, mette in dubbio il ruolo dell’ormone leptina, che si trova in livelli più alti nelle persone molto grasse e che si sospetta sia parzialmente responsabile della pubertà precoce nelle ragazze obese.
 
Diverse ricerche hanno collegato in passato una pubertà precoce a problemi di fertilità o l’eccesso di ormoni sessuali a un maggior rischio di cancro. Ma, secondo la Lee, anziché guardare nel futuro più lontano al rischio di malattie come tumori e diabete, i genitori potrebbero oggi preoccuparsi della trasformazione dei loro bambini in adolescenti e cercare di combattere con ogni mezzo il peso in eccesso.