Obesità, è possibile mangiare tanto e non ingrassare

Un neurotrasmettitore potrebbe essere bloccato da una proteina. Questo processo potrebbe bloccare il peso corporeo, sconfiggere l'onestà e regolare il metabolismo.

Obesità, è possibile mangiare tanto e non ingrassare

L’obesità spaventa e quando ci si siede a tavola si fa sempre molta attenzione a non mangiare troppo. In questo modo, tra l’altro, è possibile mantenere il colesterolo basso, così come i trigliceridi. Sarebbe però bellissimo poter mangiare di tutto e non prendere neanche un grammo. Secondo un articolo pubblicato su Cell Metabolism, questa possibilità non è poi così lontana dalla realtà. Siete curiosi? Allora dovete sapere che nel nostro cervello esiste come un interruttore che, se disattivato, potrebbe aiutarci a non ingrassare.

Per arrivare però a questa conclusione, seguiamo i ragionamenti degli esperti. Lo studio ha dimostrato che una sostanza (un neurotrasmettitore), il 2-arachidonil-sn-glicerolo (2-AG), svolge un ruolo di primaria importanza nella regolazione del metabolismo periferico.
 
Questo 2-AG ha il compito di controllare i circuiti cerebrali che aiutano a conservare energia corporea favorendo l’accumulazione di ‘grasso bruno’. Questo grasso, come abbiamo spiegato in passato è tipico delle bestie e dei neonati e serve per generare calore. Introducendo una particolare proteina, prodotta in laboratorio, si distrugge così il 2-AG, bloccando il peso corporeo di una persona e facendo in modo che non ingrassi.
 
La cosa interessante sta nel fatto che questo meccanismo permette alle persone di mangiare anche alimenti ricchi di grassi. Questo studio, un domani, sarà molto importante per prevedere una cura farmacologica realmente efficace per combattere e contrastare l’obesità. Il coordinatore della ricerca Piomelli ha dichiarato: “Questo studio apre la strada alla ricerca di nuove molecole capaci di combattere quelle che rappresentano alcune tra le patologie che, oggi, nei paesi industrializzati generano tra i più alti costi sociali e sanitari. Basti pensare che, in Italia, le patologie che fanno parte della Sindrome Metabolica colpiscono circa 14 milioni di persone”.