Nuova allarme in Italia, presenti casi preoccupanti di Peste: colpite diverse regioni

Nuova allarme in Italia, presenti casi preoccupanti di Peste: colpite diverse regioni

La Peste dilaga in Italia: è allarme - pourfemme.it

Nuovi casi di peste sono stati segnalati in Italia, innalzando il livello di allerta nazionale con quasi mille morti.

Sono numeri che preoccupano molto per la rapida diffusione con cui si stanno ampliando. Quello che sembrava un caso isolato è già un fenomeno in tutto il Paese.

Tutto ciò non riguarda solo l’Italia, anche altri Paesi europei si ritrovano a dover combattere con lo stesso problema che sta diventando sempre più allarmante e difficile da arginare.

Nuovi casi di Peste in Italia: è allarme

Il primo caso nel 2022 in Liguria, poi l’espansione nelle altre regioni con casi segnalati in Lombardia, Piemonte, Lazio, Campania, Calabria, Sardegna. La PSA sta facendo preoccupare molto oggi, a distanza di 15 mesi dalla prima identificazione, in quanto ci sono stati quasi 1000 decessi appurati causati da questa malattia. In Piemonte sono stati segnalati quasi 500 casi, una localizzazione importante che determina una vera emergenza.

Per gli allevamenti la peste suina è un rischio enorme. Se gli animali si infettano vanno abbattuti e al momento il rischio è di dover procedere in questo senso anche con quelli sani che si trovano però nelle zone a rischio per evitare che la situazione continui a dilagare apportando un danno economico senza precedenti per la produzione dei salumi Dop e Igp.

Allarme peste in Italia

È allarme peste suina in Italia: quali sono i rischi – pourfemme.it

La Lombardia con circa 2700 allevamenti ha praticamente il traino dell’intera suinicoltura in Italia. La PSA è una malattia virale infettiva che colpisce i suini, non ci sono vaccini e ha una mortalità del 100%. È una malattia altamente contagiosa, difficile da arginare con conseguenze che possono essere disastrose sul piano sociale ed economico.

Con la movimentazione dei suini in Europa poi si rischia di compromettere anche gli altri allevamenti, per questo l’Italia ora è oggetto di un piano di sorveglianza speciale. I comuni e le associazioni di settore si sono attivati per contenere i danni, ma purtroppo all’interno degli allevamenti è molto facile che la malattia passi da un soggetto all’altro e che in poco tempo sia praticamente ovunque.

Non è la prima volta che accade, anche l’anno scorso sono stati segnalati casi ma erano molti di meno. C’è stato un aumento annuo di 700 nuove identificazioni e sono proprio i numeri a preoccupare, come segnalato anche dagli addetti ai lavori.

Per fermare la peste africana probabilmente la produzione dovrà necessariamente pensare a un blocco della circolazione. Il virus colpisce anche i cinghiali e di conseguenza potrebbe ulteriormente diffondersi. Focolai sono stati registrati in Armenia, Georgia, Ucraina, Bielorussia e Russia, quindi anche al di fuori dei confini europei.