I libri fanno bene alla salute: non sono solo una rilassante e coinvolgente forma di evasione, ma riducono anche lo stress
Leggere è viaggiare, sognare, evadere dalla realtà per entrare in una dimensione parallela che apporta diversi benefici cerebrali. Chi è appassionato di libri lo sa bene, ma forse non sa che gli effetti della lettura sono anche supportati da studi scientifici che ne sottolineano l’importanza. La lettura, ad esempio, non solo ritarda il declino delle funzioni cognitive, ma ha degli effetti anche sulla riduzione dello stress, dell’ansia e della depressione.
A sostenerlo sono studi scientifici che hanno dimostrato come le attività mentali contribuiscano notevolmente a migliorare le prestazioni cognitive di pazienti con demenza. I libri possono dunque essere paragonati a una medicina naturale benefica per la mente e, di conseguenza, anche per l’organismo. La lettura aiuta a interrompere i ritmi frenetici della vita quotidiana, invita alla calma, alla riflessione, all’evasione psichica che inevitabilmente contribuisce a interrompere quel ritmo fatto di fretta e tensione, invitandoci a entrare in un mondo nuovo dove le parole creano immagini e stimolano il coinvolgimento solleticando la curiosità.
I benefici psichici e fisici della lettura
La lettura coinvolge diverse funzioni cerebrali, processi visivi e uditivi, consapevolezza fonetica, fluidità, comprensione: secondo uno studio eseguito negli Haskins Laboratories la lettura, a differenza di altri mezzi di comunicazione, dà al cervello più tempo per riflettere, elaborare e immaginare la narrazione, attività mentale che contribuisce a mantenere attiva e forte la memoria.

La lettura fa bene all’umore e previene il declino cognitivo – Pourfemme.it
La lettura contribuisce inoltre all’apprendimento di nuovi vocaboli rendendo più forbito il nostro lessico contribuendo così anche alla formazione della cultura personale e all’apertura mentale. Durante la lettura di un buon libro il respiro e il battito cardiaco rallentano, la pressione sanguigna torna a livelli normali e, come sostiene un ulteriore studio scientifico pubblicato dal Journal of College Teaching and Learning, mezz’ora di lettura di un buon libro equivale e mezz’ora di yoga o di dedizione a qualcosa di umoristico con inevitabile efficace nella riduzione di agitazione e stress.
Leggere contribuisce alla prevenzione del deterioramento cerebrale, del declino cognitivo e delle malattie neurodegenerative (come la demenza o l’Alzheimer): uno studio pubblicato dall’International Psychogeriatric Association dichiara che le persone di età pari o superiore a 64 anni che leggono almeno una volta alla settimana hanno meno probabilità di subire un declino cognitivo negli anni successivi rispetto a chi non ha l’abitudine di leggere.
Tuttavia la letteratura scientifica è ricca di esempi che provano la stretta correlazione fra lettura e mantenimento delle capacità cognitive contribuendo così anche a un’aspettativa di vita più lunga anche perché aiuta a migliorare la qualità del sonno. Basterebbe sostituire il cellulare – che riduce la produzione di melatonina, essenziale per dormire – con qualche pagina di un libro coinvolgente. Provare per credere!