Le più belle poesie sui Re Magi per festeggiare l'Epifania con i bambini

Le poesie sull'Epifania per ricordare il viaggio dei Re Magi verso Betlemme seguendo la stella cometa sono perfette da far recitare ai bambini in occasione del 6 gennaio. Alcuni testi sono stati scritti da autori italiani, altri da poeti e scrittori stranieri, ma sono tutte poesie in italiano fra cui scegliere quella che perfetta per festeggiare il giorno della Befana, ossia quando Gaspare, Melchiorre e Baldassarre arrivarono da Gesù bambino.

Le più belle poesie sui Re Magi per festeggiare l’Epifania con i bambini

Foto Shutterstock | Maciej Es

Oltre alle frasi di auguri simpatiche per augurare Buona Befana, state cercando le più belle poesie sui Re Magi per festeggiare l’Epifania con i bambini? Abbiamo raccolto quelle perfette per celebrare il giorno in cui i bambini aspettano la Befana, la vecchina che gira per il mondo sulla sua vecchia scopa per portare doni ai bambini buoni.

In realtà il 6 gennaio è la festa dell’Epifania, che significa la “Rivelazione” e celebrata per ricordare l’episodio evangelico narrato dall’apostolo Matteo in cui racconta dell’arrivo dei sapienti venuti dall’Oriente a seguito della cometa, ai quali Gesù Bambino rivelò la sua natura divina, oltre che umana.

L’Epifania, la festa dei Re Magi e della Befana

Il 6 gennaio si festeggiano i tre Re Magi, Gaspare, Melchiorre e Baldassarre, i personaggi citati nel Vangelo di Matteo che dall’Oriente arrivarono a Gerusalemme alla ricerca di Gesù bambino. Le poesie sono perfette per celebrare una festa, una delle più famose è la poesia sulla Befana di Pascoli.

I Magi portarono con loro i doni da lasciare al neonato: oro perché è il dono riservato ai Re, incenso per testimoniare l’adorazione nei confronti della divinità e la mirra perché utilizzata nel culto dei morti per sottolineare che Gesù è un uomo.

Ed è proprio dai doni che nasce la tradizione di regalare dolci o giochi ai bambini, una tradizione che si lega anche al personaggio della Befana visto che durante il viaggio verso Betlemme i Magi si fermarono nella casa di un’anziana donna che fu da loro invitata a proseguire il viaggio insieme a loro.

Le poesie sui Re Magi di autori italiani

Il giorno dell’Epifania può quindi essere l’occasione per recitare qualche bella poesia dedicata a i Re Magi. Eccone alcune, tra le più note e belle scritte da autori italiani.

I re Magi, Gabriele D’Annunzio

Una luce vermiglia
risplende nella pia
notte e si spande via
per miglia miglia e miglia.
Oh nova meraviglia!
Oh fiore di Maria!
Passa la melodia
e la terra si ingiglia.
Cantano tra il fischiare
del vento per le forre,
i biondi angeli in coro;
ed ecco Baldassarre,
Gaspare e Melchiorre
con mirra, incenso e oro.

I Magi, Angiolo Silvio Novaro

La carovana
non è lontana
dei Magi d’Oriente.
Scalpitìo di cavalli si sente,
suoni di pifferi, confuse
aria di cornamuse.
I re portano tesori
su cavalli bardati d’argento,
e i pastori a passo lento
ingenui cuori.

I Re Magi, Emilio Praga

I bei vegliardi dallo scettro d’oro
che per la neve, sotto il ciel sereno,
sostar sommessi alla mia porta udia
la notte della santa Epifania,
o son morti di freddo o son malati
nei paesi del sole,
i bei vegliardi dallo scettro d’oro!

Natale, Salvatore Quasimodo

Guardo il presepe scolpito,
dove sono i pastori appena giunti
alla povera stalla di Betlemme.
Anche i Re Magi nelle lunghe vesti
salutano il potente Re del mondo.
Pace nella finzione e nel silenzio
delle figure di legno: ecco i vecchi
del villaggio e la stella che risplende,
e l’asinello di colore azzurro.
Pace nel cuore di Cristo in eterno;
ma non v’è pace nel cuore dell’uomo.
Anche con Cristo e sono venti secoli
il fratello si scaglia sul fratello.
Ma c’è chi ascolta il pianto del bambino
che morirà poi in croce fra due ladri?

I Re Magi, Giuseppe Fanciulli

I Magi sopra cammelli bianchi
seguivan la cometa.
Venivan da lontano,
dai regni d’oltremare,
scrutavan l’orizzonte
desiosi d’arrivare.
Ecco Betlemme alfine,
ecco, nella capanna
un tenero bambino
in braccio alla sua Mamma.
I vecchi Re si prostrano
ed ognun di loro
offre un suo dono splendido:
incenso, mirra ed oro.

I Re Magi alla meta, Silvia del Carlo

Lo scintillio delle stelle
nella notte buia così belle
una fra tutte risplende
e la gente sorprende
la sua luce veglierà
Sul bambinello che nascerà
la stella cometa
porterà i Re Magi alla meta
la sua magia annuncerà al mondo intero
un amore puro e vero.

Una stella più splendente delle altre, San Leone Magno

Una stella più splendente delle altre scuote
quei Magi del lontano Oriente, ed essi,
da uomini non ignari di spettacoli del genere,
dal meraviglioso fulgore dell’astro
ne comprendono la grandezza dell’annunzio:
perché l’ispirazione divina
nei loro cuori faceva si che non sfuggisse
loro il mistero di una visione così
straordinaria, e non rimanesse oscuro al loro
animo quel che agli occhi rimaneva insolito.
Essi allora si accingono ad eseguire
il loro compito con animo religioso,
e si forniscono di doni per far capire così
che nell’adorare uno solo la loro fede
si rivolgeva a tre realtà, in quanto con l’oro
lo onoravano come re, con la mirra come
uomo, con l’incenso come Dio.

Raccontino per il 5 gennaio, Gherardo Del Colle

A sera, terminate le preghiere
della vigilia dell’Epifania,
il nonno favoleggia al nipotino
persuadendolo al sonno: “Se profondo
sarà il tuo sonno fino a domattina,
anche qui – anche qui
alla nostra casina –
sosteranno nel cuore della notte
i tre Magi d’Oriente che ogni anno
di questi dì
si mettono in cammino per il mondo
ricercando Gesù….”.
Il nipotino
non piagnucola più. Dorme. E già sogna
i tre Magi d’Oriente sopra enormi
cammelli; e un agitarsi di mantelli
e di vessilli e di cimieri: frotte
di cavalieri ed uno stuolo immenso
di servitù con mobili ed anella
tempestate di gemme; ed una stella
che riluce lassù: la bella stella
che riporta a Betlemme
i buoni Magi e i loro buoni doni
d’oro
e di mirra e d’incenso per Gesù…
E continua a dormire il nipotino,
e continua a sognare. Ed il nonnino
ricolma via via
di lucenti regali
le scarpettine esposte ai davanzali
nella vigilia dell’Epifania.

Le poesie sui Re Magi di autori stranieri

Ecco alcune delle poesie più belle sui Re Magi scritte da autori stranieri.

La stella, Edmond Rostand

Persero un giorno la stella.
Com’è possibile perdere la stella?
Per averla fissata troppo a lungo…
I due re bianchi,
ch’erano due sapienti di Caldea,
col bastone tracciarono sul suolo grandi cerchi.
Si misero a far calcoli, si grattarono il mento…
Ma la stella era scomparsa
come scompare un’idea,
e quegli uomini, l’anima dei quali
aveva sete di essere guidata,
piansero drizzando le tende di cotone.
Ma il povero re nero, disprezzato dagli altri,
disse a se stesso: “Pensiamo alla sete
che non è la nostra.
Occorre dar da bere, lo stesso, agli animali”.
E mentre reggeva il suo secchio,
nello spicchio di cielo
in cui si abbeveravano i cammelli
egli scorse la stella d’oro che danzava silente.

I Re Magi, canto tradizionale inglese

Dall’Oriente noi veniam
da un paese assai lontan.
Monti e fiumi attraversiam
e la stella sempre seguiam.
Nella piana di Betlemme
un gran Re oggi è nato,
e per questo oro e argento
noi a Lui abbiamo portato.

I tre Santi, Heinrich Heine

I tre santi Re Magi d’Oriente
chiedevano fermandosi in ogni città:
“O donne, o fanciulle, sapreste dirci
la strada per Betlemme dove va?”
Né giovani né vecchi lo sapevano
e essi riprendevano il tragitto,
ma una cometa dalla chioma d’oro
or li guidava come una lanterna.
La stella sulla capanna di Giuseppe
alfine si fermò e i santi tre re Magi
alla soglia si poterono affacciar;
muggiva il bue, piangeva il bambinello,
e i Re Magi cominciarono a cantar.

Epifania, Francis Jammes

“Non ho come i Magi
che sono ritratti nelle immagini
dell’oro da donarti.”
“Dammi la tua povertà.”
“Non ho nemmeno, Signore,
la mirra dal buon profumo
e neppure l’incenso in tuo onore.”
“Figlio mio. dammi il tuo cuore.”

Quanto manca a Betlemme?, Frances Chersteron

Quanto manca a Betlemme?
Siete quasi alla meta.
Troveremo una stalla
sotto una stella cometa?
Il bimbo appena nato
potremo visitare?
Levando il chiavistello
ci lasceranno entrare?
L’asino, il bue, le pecore potremo accarezzare?
Gesù Bambino che dorme potremo contemplare?
Se lo accarezzeremo si sveglierà?
Saprà che siam venuti apposta fino qua?
I Re ricchi doni
e noi invece nulla,
solo sorrisi e lacrime offriamo alla tua culla.
Per tutti i bimbi stanchi pianger Maria dovrà.
Disteso sulla paglia il bimbo dorme già.
Dio in braccio alla madre,
bambini nel capanno
dormono come dorme chi ha il cuore senza affanno!

Parole di Anita Borriello