Laura, accoltellata dall’ex, ora protesta: “lui è già a casa, io sotto scorta”. A distanza di soli 5 mesi dal tentato omicidio ai danni dell’ex fidanzata Laura Roveri, Enrico Sganzerla ha ottenuto i domiciliari, e ora è a casa dei suoi mentre la giovane vittima si ritrova costretta a girare con la scorta per proteggersi da eventuali agguati. Sull’ingiustizia all’italiana sarebbe calato un vergognoso silenzio come spesso accade in questi casi, ma Laura, indignata e rabbiosa, si è rifiutata di tacere per se stessa e per tutte le donne: “ Se questa è la nostra giustizia, allora in Italia la giustizia non esiste.”
Ex fidanzato scarcerato dopo 5 mesi dal tentato omicidio
“Cinque mesi fa con quindici coltellate il mio fidanzato ha cercato di ammazzarmi con premeditazione e io ho rischiato la vita, da tre giorni è già a casa in pantofole con i suoi genitori e a me invece hanno dato la scorta per proteggermi da lui visto che abitiamo a soli 13 chilometri di distanza. Se questa è la nostra giustizia, allora in Italia la giustizia non esiste”, questo lo sfogo di Laura Roveri, 25enne veronese scampata per miracolo alla furia omicida dell’ex fidanzato Enrico Sganzerla nella notte del 12 aprile quando tentò di ucciderla a coltellate. Il suo corpo porta ancora i segni di quella violenza, cicatrici indelebili che le hanno cambiato la vita: “La verità è che io non sono e non potrò mai più essere la stessa persona di prima. Ho rischiato la vita due volte, quando mi ha accoltellato e quando, alcuni giorni dopo, hanno dovuto operarmi d’urgenza per un aneurisma. Ai giudici, però, evidentemente non è bastato per punirlo. E siccome mi sono salvata, a soli cinque mesi di distanza da quando ha cercato di uccidermi gli hanno già concesso i domiciliari nella casa dei suoi genitori.”
Lo sfogo di Laura Roveri: “In Italia la giustizia non esiste”
“Questo è un insulto non solo a me ma a tutte le donne. Ci dicono di denunciare gli uomini violenti e si fanno le campagne contro il femminicidio. A cosa servono prevenzione e sensibilizzazione, se poi il trattamento giudiziario che spetta a un omicida mancato è un soggiorno a casa con mamma e papà?”, ha affermato Laura Roveri dopo aver appreso che al suo ex, quell’uomo che aveva cercato di ucciderla con 5 fendenti e l’aggravante della premeditazione, sarebbero stati concessi i domiciliari a casa dei genitori, in un comune veronese distante solo pochi minuti dalla sua abitazione. E lo sfogo è proseguito sui social: “Volete liberarvi della vostra ex? Nessun problema, oggi grazie ai nostri pm tre mesi di villeggiatura e sei a casa. Buongiorno Italietta…”. Un’invettiva tagliente contro la giustizia italiana che ha riscosso da subito consensi perché sono in molte, a quanto pare, ad aver subito trattamenti simili, senza contare che l’Italia è al 18° posto per i casi di violenza sulle donne. Evidentemente c’è ancora molto da fare per contrastare il femminicidio in Italia, vera e propria piaga sociale dei nostri tempi.