La dieta vegetariana combatte la depressione

Mangiare sano è fondamentale sia per il benessere del corpo sia per quello della mente. Come il cioccolato, sono molti gli alimenti in grado di farci sentire meglio, ma uno studio rivela che è la dieta vegetariana la più efficace per contrastare la depressione.

La dieta vegetariana combatte la depressione

Una dieta sana e equilibrata non fa bene solo alla salute del corpo ma anche a quella della mente. Ci sono alcuni cibi che favoriscono il buon umore e secondo alcuni studi la dieta vegetariana è ottima per combattere gli stati depressivi. A differenza di quanto si è portati a pensare, la dieta vegetariana non rende assolutamente più tristi e stanchi, anzi: frutta verdura, funghi e derivati della soia sono ottimi alleati per contrastare la depressione. Le ricerche sulla relazione tra umore e abitudini alimentari hanno portato a risultati molto interessanti.

Smentita la notizia secondo cui la dieta vegetariana metterebbe in crisi il buon umore rendendoci tristi e nervosi: uno studio americano sottolinea come questo stile alimentare non metterebbe i crisi la nostra allegria.
La ricerca è stata effettuata dall’ Arizona State University e pubblicata sulla rivista Nutrition Journal. Imputato numero uno è la mancanza del pesce che rappresenta la fonte principale di acidi grassi della serie omega 3 (l’EPA o acido eicosapentaenoico e il DHA o acido docosaesaenoico): questi grassi hanno una funzione importante per quanto riguarda il corretto funzionamento del cervello.

Chi introduce basse quantità di questo tipo di omega 3 è più incline ad avere disturbi dell’umore. I 138 volontari hanno però dimostrato come non ci siano correlazioni tra un regime vegetariano e emozioni negative.

«Gli studi sulle relazioni tra dieta e umore sono nettamente pregiudicati dal fatto che l’umore dipende dalla psiche. Tendenzialmente un alimento che gratifica fa stare meglio: il vegetariano che rinuncia alla carne è felice della sua scelta e questo può influenzare positivamente il suo umore. Sono invece più scettico sull’effetto, positivo o negativo, di specifici alimenti sullo stato d’animo di una persona: le variabili in gioco sono moltissime ed è difficile evidenziare una correlazione specifica» sottolinea Andrea Ghiselli, ricercatore dell’Istituto nazionale Ricerca Alimenti e Nutrizione (INRAN) di Roma.

Ed è vera la credenza che chi segue una dieta vegetariana è più esposto a delle carenze? «Dipende dal tipo di dieta. Se accanto ai vegetali si consumano anche latticini e uova il rischio è pressoché assente, purché si facciano pasti equilibrati e vari. Nel caso della dieta vegana, in cui si rinuncia a qualunque alimento di origine animale, è invece molto facile andare in contro a carenze nutrizionali» Conclude Ghiselli.

Confrontando poi i modelli alimentari con i sintomi depressivi, i ricercatori hanno scoperto cose molto interessanti. Prima di tutto che un sano modello alimentare giapponese basato sull’utilizzo di alimenti vegetali è stato significativamente associato a una ridotta prevalenza di sintomi depressivi. Il tasso di prevalenza dei sintomi depressivi era ridotto del 44%, rispetto a coloro che seguono una dieta scorretta.
Ma come è strutturata la dieta Giapponese? Comprende alimenti semplici come carote, zucche, funghi, vegetali a foglia verde, cavoli, cavoli cinesi, ravanelli, rape e altre verdure, tofu, tofu fritto, natto, alghe, patate, frutta, tè verde.

Volete saperne di più? Qui trovate tutti i suggerimenti e le informazioni utili per iniziare la dieta vegetariana.