La dieta Living Food

Dall'America ecco il nuovo “living food”, una dieta che basa le sue teorie su due principi di base: cucinare i cibi a bassissima temperatura e seguire un regime alimentare rigoroso e naturale. Secondo questa nuova teoria è importante che i cibi vengano cucinati ad una temperatura di 42,2 gradi.

La dieta Living Food

Le diete che arrivano dall’America sono sempre strane e hanno un seguito di vip non indifferente. Per la serie anche la salute è tutta una questione di moda. In passato abbiamo parlato della Raw Food, la filosofia dei cibi crudi. Abbastanza in linea con questa teoria c’è ora il “living food” che si basa su due principi: cucinare i cibi a bassissima temperatura e seguire un regime alimentare rigoroso e naturale.

Secondo questa nuova teoria è importante che i cibi vengano cucinati ad una temperatura di 42,2 gradi. In questo modo si mantengono gli enzimi intatti; l’eccessivo calore, infatti, potrebbe modificare pericolosamente la loro struttura. Non è del tutto sbagliato, pensiamo alle verdure che disperdono in acqua le loro proprietà.
 
Il “living food”, inoltre, prevede che si eliminino i cibi bianchi (farina e suoi derivati), lo zucchero, il riso bianco, i latticini, i fritti ed il fast food oltre ad alcuni tipi di verdure, quali barbabietole, melanzane, carote, il gran turco e le patate. Sono invece consigliati pomodori, mandorle, lattuga a volontà, sedano, molti semi (con la buccia), arance, mirtilli e fichi secchi.
 
A dirla tutta i nutrizionisti italiani sono un po’ perplessi, perché è una dieta povera di proteine animali, di alcune vitamine fondamentali e di latte (nostra primaria fonte di calcio). Pensateci bene, prima di farvi contagiare dalla nuova moda.