L'aspartame fa bene o fa male?

L’aspartame è un dolcificante poco calorico che però è da sempre anche al centro di un dibattito tra chi afferma che è pericoloso per la salute e chi invece asserisce il contrario.

L’aspartame fa bene o fa male?

L’aspartame fa bene o fa male alla salute? Tutte le donne che sono costantemente attente alla linea se lo saranno chiesto: quello che è certo è che l’aspartame ha pochissime calorie ma può avere anche effetti negativi sulla nostra salute. Si tratta di un dolcificante molto utilizzato, che sostituisce lo zucchero bianco: l’aspartame però è fortemente osteggiato da coloro che sostengono la sua pericolosità e i suoi effetti cancerogeni mentre altri esperti minimizzano e negano i possibili problemi per la salute. Cosa fare allora?

Aspartame, dolcificante senza calorie

L’aspartame è il dolcificante dietetico che ormai è presente in tantissimi prodotti, come dolciumi, caramelle e gomme da masticare. Nasce come dolcificante artificiale per tutti coloro che soffrono di diabete e non possono consumare saccarosio. Secondo alcuni studi, l’aspartame non deve essere consumato dalle donne in gravidanza perché può provocare parti prematuri ma moltissime persone accusano questa sostanza di favorire anche i tumori: alcuni studi avevano dimostrato come le bibite dolcificate con aspartame potessero fare male al cuore delle donne. L’aspartame contiene infatti anche il metanolo, molto dannoso per la salute e in moltissimi cibi e bibite il limite di metanolo, quando questi contengono aspartame è decisamente superiore a quello consigliato dai ricercatori dell’EPA (United States Environmental Protection Agency).

L’aspartame fa male?

L’Efsa però, qualche tempo fa, è intervenuta sull’argomento, sottolineando che “l’aspartame non è cancerogeno “. Sono anche state condotte alcune ricerche che hanno esaminato uno studio del 2005 condotto dalla Fondazione europea Ramazzini di Bologna che dimostrava la cancerogenicità dell’aspartame. “Abbiamo esaminato altri studi” dice Iona Pratt, tossicologa del gruppo di esperti dell’Efsa, “condotti su topi e ratti negli anni ‘ 70 e ‘ 80, oltre ai dati fornitici dalla Fondazione Ramazzini sul suo studio. Il leggero incremento di linfomi e leucemie nei ratti continua Pratt non è stato ritenuto correlato all’aspartame quanto piuttosto, probabilmente, all’incidenza di fondo di alterazioni infiammatorie ai polmoni. Nè è stata trovata alcuna correlazione tra l’aumento della dose e la risposta dell’organismo “ . In realtà però lo studio del Ramazzini, metteva in luce la pericolosità del dolcificante all’interno di cibi o bibite, legata alla quantità massima stabilita per legge che, secondo gli esperti, dovrebbe essere diminuita ulteriormente.