Incontinenza urinaria femminile: cause e rimedi

Diagnosticando in tempo l'incontinenza si possono ridurre drasticamente i disagi che provoca, ed in molti casi lo si può risolvere completamente

Incontinenza urinaria femminile: cause e rimedi

L’incontinenza urinaria femminile è un problema di cui si parla poco perchè considerata un tabù, ma può limitare abbondantemente la qualità della vita e si ritiene erroneamente incurabile. Ma l’incontinenza urinaria femminile è un problema molto più comune di quanto non si pensi, che colpisce solo in Italia almeno 2 milioni di donne, ma molte non arrivano mai da uno specialista e sopportano l’incontinenza ad oltranza. Come ed in quanto tempo si possa guarire o attenuare il problema dipende ovviamente dalle cause che sono numerose, anche se tutte riconducibili ad una alterazione funzionale dei muscoli del pavimento pelvico e della vescica.

Patologia molto comune, l’incontinenza urinaria femminile è una perdita involontaria di urina di una certa entità attraverso l’uretra.

I sintomi

L’incontinenza urinaria femminile può essere caratterizzata da diversi sintomi fra i quali troviamo:

  • perdite involontarie di urina mentre si ride, si tossisce o si starnutisce;
  • bisogno impellente di andare al bagno;
  • desiderio di urinare in presenza di acqua che scorrere;
  • desiderio di urinare più di due volte durante il sonno;
  • minzione dolorosa.

I tipi

L’incontinenza urinaria femminile può essere legata a cause diverse, e diversi sono anche i sintomi e i tipi di incontinenza:

  • incontinenza da sforzo: la perdita di urina sopraggiunge in presenza di uno sforzo fisico;
  • incontinenza da urgenza: la perdita di urina avviene con il desiderio improvviso ed impellente di urinare;
  • incontinenza mista: la perdita di urina avviene quando i sintomi dei due precedenti tipi sono contemporaneamente presenti;
  • incontinenza continua: la perdita di urina è persistente, goccia a goccia;
  • enuresi notturna: la perdita di urina avviene durante il sonno notturno;
  • incontinenza da rigurgito: la perdita di urina avviene a causa della vescica troppo piena che non riesce mai a svuotarsi completamente.

Le cause

Un deficit dei muscoli deputati alla minzione ovvero all’espulsione dell’urina o della vescica, nella sua capacità di trattenerla, può essere dovuto a fattori facilmente individuabili: l’incontinenza in gravidanza è ad esempio un disturbo classico per via del peso dell’utero appoggiato sulla vescica. Allo stesso modo le persone in sovrappeso o obese saranno soggette a perdite involontarie di pipì. Anche i muscoli poco elastici nel post partum spesso fanno fatica a trattenere l’urina, ma la questione poi si risolve da sola nel tempo nella maggior parte dei casi. Chiaramente anche la la menopausa e l’invecchiamento aggravano tale disturbo, che nella maggior parte dei casi si manifesta in seguito ad un colpo di tosse, una risata o uno starnuto: in questi contesti si parla di incontinenza da sforzo o da stress. C’è poi la cosiddetta incontinenza da urgenza, ovvero quando la pipì scappa in continuazione e non si riesce a controllare, e si è in presenza di iperattività vescicale che può essere di tipo primario, dovuto ad una disfunzione fisiologica, o secondaria causata da malattie, per lo più infezioni e neoplasie, ecc. Anche lo stress e l’ansia possono provocare un continuo stimolo a fare pipì. Tra le cause di incontinenza urinaria femminile ci sono anche problemi neurologici, come nel caso di sclerosi multipla, lesioni del midollo spinale e ictus.

I rimedi

Come sempre non esiste un rimedio che sia valido per tutte le donne, e soprattutto per tutti i tipi di incontinenza urinaria. E’ per questo che occorre rivolgersi ad uno specialista urologo e/o ginecologo che possa optare per una diagnosi specifica e la giusta terapia. In generale i rimedi possibili sono quattro:

  • terapia chirurgica: ha lo scopo di ripristinare un supporto per la vescica e l’uretra;
  • terapia ambulatoriale: viene effettuata una terapia di iniezioni parauretrali;
  • terapia farmacologica: viene utilizzata nei casi in cui l’indebolimento del tono sfintereo è dovuto principalmente ad una carenza ormonale;
  • rieducazione pelvica: ha lo scopo di rinforzare la muscolatura pelvica con esercizi fisici o con apparecchiature elettriche per la stimolazione passiva.

Un aspetto importante infine nella prevenzione e controllo riguarda l’alimentazione: a differenza di ciò che si potrebbe pensare, gli specialisti invitano a bere in modo regolare, poca acqua molto spesso, distribuendo almeno due litri di liquidi nell’arco della giornata (ed evitando di farlo almeno nei 120 minuti prima di coricarsi). Questa tecnica evita di gonfiare ed appesantire la vescica improvvisamente, ma soprattutto, se si perdono urine, queste non avranno un odore intenso. Caffeina, bevande gassate, alimenti molto acidi come gli agrumi, i succhi di frutta ed i cibi piccanti invece andrebbero evitati perché irritano la vescica.

La qualità della vita

Molte donne spesso rinunciano a viaggi o uscite con gli amici perché soggette all’incontinenza urinaria femminile. Ma forse non sono a conoscenza dell’esistenza di assorbenti specifici per l’incontinenza acquistabili nelle farmacie o nei negozi sanitari, in grado di offrire comfort, vestibilità, assorbenza e mantenimento dell’odore. Esistono anche delle mutande assorbenti che possono essere indossate sotto il costume da bagno, ma l’importante è che l’incontinenza sia lieve.