Festa della Donna: significato, origini e come si festeggia l'8 marzo

La Festa della Donna è la giornata dedicata alle conquiste sociali ottenute dal popolo femminile, nel corso dei decenni. C’è ancora tanto da fare contro le discriminazioni e le violenze di cui le donne sono, ancora oggi, vittime. La storia e le origini dell’8 marzo devono ricordarci le vittorie ancora da raggiungere.

Festa della Donna: significato, origini e come si festeggia l’8 marzo

Foto Shutterstock | Joanna Dorota

L’8 marzo, Festa della Donna, è la giornata dedicata alla celebrazione delle conquiste sociali ottenute dalle donne nel corso dei decenni e alla memoria delle discriminazioni subite – purtroppo, ancora oggi – dal popolo femminile. Molti pensano che la Giornata Internazionale della Donna sia soltanto una festa commerciale, ma è importante ricordare perché l’8 marzo è la Festa delle Donne, così come le vittorie ottenute e quelle ancora da raggiungere.

Scopriamo insieme il significato, la storia, le origini e come si festeggia la Festa della Donna.

La storia della Festa della Donna

Inizialmente, si pensava che l’origine della Festa delle Donna fosse legata alla morte di alcune operaie avvenuta l’8 marzo per un incendio in una fabbrica di New York nel 1908; successivamente, si è capito che si trattava di un falso storico creato da alcune femministe per mantenere vivo il ricordo di un rogo avvenuto nella fabbrica Triangle nel 1911, dove morirono 146 persone di cui molte donne immigrate.

In realtà, la ricorrenza vide la luce il 3 maggio 1908 quando, durante una conferenza del Partito Socialista di Chicago, Corinne Brown fece luce sulle discriminazioni e sullo sfruttamento che erano costrette a subire alcune operaie: l’anno seguente, il 28 febbraio 1909, venne organizzata una manifestazione per sostenere il diritto di voto delle donne.


È nel 1910, però, che la Festa delle Donne, simbolo del femminismo, divenne ufficiale: a Copenaghen, in occasione della Conferenza Internazionale della Donna, venne scelta una giornata per rendere omaggio alle donne. Negli USA, questa si festeggiò a febbraio; in Europa, in alcuni Paesi, il 19 marzo. I festeggiamenti vennero, però, sospesi durante la guerra. Venne successivamente scelto l’8 marzo quando l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, nel 1977, chiese a tutti i Paesi di scegliere questa data in memoria di una nuova manifestazione che le donne organizzarono a San Pietroburgo, nel 1917, per chiedere la fine della guerra e dare inizio alla cosiddetta “Rivoluzione Russa di Febbraio”.


In Italia, la Festa della Donna iniziò a essere celebrata nel 1922, ma l’iniziativa ebbe una forza maggiore dal 1945, quando l’Unione Donne Italiane celebrò la festa nelle aree italiane liberate dal fascismo. La prima Festa della Donna ufficiale, in Italia, fu l’8 marzo 1946.

Il significato della mimosa

Dopo aver scoperto le origini della Festa delle Donne e dell’8 marzo, vi starete chiedendo il significato del suo simbolo: la mimosa. Questo fiore venne scelto da alcune donne dell’Unione Donne Italiane, perché ritenuto adatto in quanto fiorisce proprio a marzo. Secondo i nativi americani, inoltre, questo fiore era simbolo di femminilità e forza.

Come si festeggia l’8 marzo

In Italia, la Festa della Donna viene festeggiata tra amiche, con cene, uscite e serate in discoteca che, troppo spesso, non hanno nulla a che vedere con il significato della celebrazione.

Nel resto del mondo, invece, si continuano a rivendicare maggiormente i diritti delle donne, denunciandone le discriminazioni: ad esempio, in Canada, si organizzano incontri; in Indonesia, vengono organizzati eventi a tema e ci sono incontri per confrontarsi sul tema; in Africa, vengono organizzati diversi eventi dalle associazioni femminili mentre, in Russia, è una festa nazionale che si festeggia con un pranzo in famiglia.


Perché festeggiare la Festa delle Donne, dunque? Per ricordare le battaglie vinte e quelle ancora da conquistare, cercando di sconfiggere e fare diventare solo un ricordo lontano discriminazioni e violenze subite, ancora oggi, dalle donne in molte parti del mondo.

Parole di Giulia Selvi