Il Monk Mode impazza sui social: in cosa consiste e perché è diventato virale

Il Monk Mode impazza sui social: in cosa consiste e perché è diventato virale

Cos'è la Monk Mode - pourfemme.it

È la nuova challenge che impazza sui social da qualche tempo, ora tutti vogliono almeno fare almeno un tentativo

Sta nascendo in questi ultimi mesi un vero e proprio contromovimento, le alternative a disposizione sono talmente tante oggigiorno che era pressoché inevitabile. La chiamano Monk Mode sui social, la challenge va fortissimo soprattutto su TikTok e tantissimi utenti ci si stanno cimentando. In italiano l’espressione può essere letteralmente tradotta con ‘modalità monaco’ e no, la cintura di castità non c’entra proprio nulla.

L’austerità in questo caso si pratica in un altro modo, l’obiettivo (nobile) è contrastare uno dei disturbi più diffusi dell’ultimo decennio. C’è chi si affida a delle applicazioni, chi invece sfrutta il metodo tradizionale: l’astinenza completa. Gli esperti intanto monitorano attentamente la situazione per comprendere sia quali possano essere le motivazioni dietro un certo tipo di atteggiamento sia le armi da mettere in campo per portare a un cambiamento radicale e duraturo.

Cos’è la Monk Mode? La challenge prende piede sui social, non tutti riescono a completarla

La sfida è partita da TikTok, l’espressione è di quelle da segnare sul taccuino perché se ne sentirà parlare sempre di più. L’hashtag #monkmode sulla piattaforma sta facendo registrare numeri da capogiro – l’ordine di grandezza, per intenderci, si aggira attorno alle 100 milioni di visualizzazioni. Il fenomeno sta letteralmente impazzando sul web.

impazza social

Cos’è il nuovo trend sui social – pourfemme.it

Il trend è sicuramente in crescita rispetto a inizio anno, soprattutto perché sempre più utenti hanno deciso di provare l’ebrezza di staccarsi completamente dallo smartphone. Un disagio diffuso quello della dipendenza dai dispositivi elettronici, sta segnando un’epoca. La ‘modalità monaco’ nasce proprio con l’intento di generare una controtendenza.

Non più scrolling selvaggio, basta notifiche. Ci stanno provando in tanti, il fallimento è chiaramente dietro l’angolo: la forza di volontà che serve per portare a termine la challenge è immensa. Ci si può far aiutare dalle tante applicazioni presenti sul web, è vero, ma senza basi solide non si riesce ad andare molto lontano.

Ce ne sono per tutti i gusti sugli store di Apple e Google, ne esistono anche di specifiche per computer. Alcune impediscono lo sblocco del telefono dopo il superamento del limite imposto allo screentime – ovvero il tempo trascorso davanti allo schermo -, altre inibiscono solo l’utilizzo di certe funzioni. La soluzione migliore però pare sia ancora la classica astinenza, nuda e cruda.