I farmaci a base di cortisone hanno effetti collaterali importanti, i consigli per porvi rimedio

I farmaci a base di cortisone sono spesso necessari, quando non dei veri “salvavita”, però hanno pesanti effetti collaterali. Il medico deve allora prescrivere cure di corollario.

I farmaci a base di cortisone hanno effetti collaterali importanti, i consigli per porvi rimedio

Il cortisone è una molecola presente come principio attivo in molti farmaci da assumersi sia per via orale, che tramite iniezione intramuscolo o per uso topico. Molti di questi medicinali rientrano nella categoria dei “salvavita”, ad esempio gli spray per le persone asmatiche, ma tantissime e svariate sono le patologie curate grazie al cortisone e derivati. Tuttavia, a fronte dei benefici, vi sono anche dei “costi”, in termini di benessere, che si devono pagare a causa dell’assunzione di questi farmaci indispensabili. Chi usa cortisonici si ritrova gonfio, con disturbi alla pelle, allo stomaco o all’intestino, aumento della pressione arteriosa, diminuzione della densità ossea, aumento di peso e dei valori glicemici, problemi alla vista e instabilità dell’umore.

Effetti collaterali dovuti alla tossicità presente in questa sostanza. Insomma, che fare per convivere pacificamente con i cortisonici, limitando al massimo queste sgradevoli conseguenze che certamente peggiorano la qualità della propria vita? Risponde il dott. Sergio Harari, Direttore dell’Unità di Pneumologia dell’ospedale San Giuseppe di Milano. Intanto, vanno distinti gli effetti del cortisone a seconda che venga somministrato per via orale o tramite iniezione o per uso topico (tra cui si intendono le pomate da spalmare sulla pelle) e attraverso spray.
 
Per quanto riguarda le ultime due tipologie di farmaci, intendendo anche i cortisonici per l’aerosol (che si prescrivono ad adulti e bambini per curare bronchiti e altre affezione dell’apparato respiratorio), gli effetti collaterali sono davvero ridotti al minimo, l’unico accorgimento sarà quello (nel caso della cura con l’aerosol), di disinfettare sempre la bocca e la gola dopo ogni applicazione con dei collutori antisettici e un po’ d’acqua con bicarbonato. Questo servirà per prevenire possibili infezioni da Candida del cavo orale.
 
Discorso diverso è quello relativo alle cure più sistemiche, quelle che prevedono l’assunzione del cortisone per bocca o tramite iniezione endovenosa o intramuscolo. In questi casi, oltre a cercare di limitare al minimo indispensabile le dosi di cortisone da somministrare al paziente, sarà cura del medico prescrivere anche una serie di cure di corollario che dovrebbero limitare i “danni collaterali”.
 
Ad esempio, prescrivendo dei gastroprotettori per lo stomaco e l’intestino (in modo da prevenire gastriti ,ulcere e coliti), monitorando costantemente la glicemia e abbassandone i livelli con degli antidiabetici per via orale, e somministrando vitamina D e calcio aggiuntivi per scongiurare il rischio di osteoporosi. Il tutto, naturalmente, grazie a controlli costanti di tutti i valori. Certamente non è il massimo, però, se consideriamo quanto siano importanti questi farmaci a base di cortisone per permettere una vita normale a chi sia affetto da malattie croniche spesso gravi, diciamo che il gioco vale certamente la candela.

Parole di Paola Perria