Halloween: storie di paura per bambini

Volete qualche idea per una festa di Halloween speciale? Ecco per voi due storie di paura per bambini davvero raccapriccianti. Il terrore è assicurato!

Halloween: storie di paura per bambini

Siete pronte per Halloween? Se avete già pensato alle decorazioni, ai dolcetti e agli scherzetti, non vi resta che completare i preparativi imparando alcune storie di paura per bambini. L’atmosfera inquietante e misteriosa della notte di halloween è perfetta per immergersi nella lettura di racconti raccapriccianti, i più piccoli li apprezzeranno moltissimo… adorano spaventare e spaventarsi! Il terrore è assicurato.

Per una notte di halloween speciale, attorniati da streghe e zucche, ecco un racconto per bambini che farà rabbrividire adulti e piccini!

La piramide degli scheletri

Un giorno un gruppo di ragazzi erano andati in gita in Egitto. Durante il viaggio nel deserto tutti si addormentarono sulla corriera, ma Luca sognò che l’autista verso sera diventò uno spettro vivente che saltò veloce fuori sulla strada e lasciò andare il pullman su una rampa, o meglio su una duna, per farlo capovolgere e uccidere così i bambini. Ad un tratto si svegliarono tutti feriti e videro l’autista morto sulla strada. “Che cosa è successo?” si chiesero. Ripresero il viaggio a piedi con i loro zainetti e le loro torce tutti sbalorditi. Arrivati videro la piramide. Era altissima e costruita con mattoni d’argilla, anzi no, con enormi massi di pietra riquadrata. Entrarono impauriti era ormai notte e si sentivano urla strane e grida. Improvvisamente si avvicinò un insieme indistinto di esseri che sollevavano una nuvola di sabbia. I bambini strabuzzarono gli occhi: erano scheletri, guerrieri con lance vere arruginite e appuntite. Ma che ci facevano in una piramide?
“OH, CHE PAURA CHE MI FATE !” esclamò Luca. “Scappiamo nelle false camere funerarie!” gridò il coraggioso che cominciava però a temere il peggio. Il capo degli scheletri catturò Filippo ma precipitò in un buco profondo, anzi una trappola e, dietro a lui, tutti i guerrieri ossuti.
I bambini avanzarono nel corridoio, videro la tomba di Tutancamon tutto d’oro. Chiamarono gli archeologi che la portarono al museo di Torino. Soddisfatti tornarono nella stanza principale. Ritornò la mattina, i guerrieri erano scomparsi dissolti dalla luce solare. I bimbi sconvolti uscirono dalla piramide. Dopo un po’ arrivò un pullman che li portò via verso casa. Mentre ancora impauriti stavano raccontandosi dell’esperienza vissuta e del pericolo scampato, uno dei bambini guardò nello specchietto retrovisore e incrociò gli occhi dell’autista: erano gialli fosforescenti e il bambino urlò.

Terrorizzati? Ne volete ancora? Vi accontentiamo subito con un’altra terribile storia di paura per bambini perfetta per un Halloween da urlo!

La maledizione del vampiro

Era una notte buia e tempestosa, il cielo era oscurato dalle nuvole, tanto cupe che non si riusciva neanche a intravedere la luna.
Si sentivano gli ululati dei lupi e i tuoni echeggiavano, rimbombando nell’oscurità. Laura stava ritornando a casa da una festa con i suoi amici, si stava tutta inzuppando perché pioveva e non aveva né l’ombrello né la ventina, e così doveva andare di fretta. Ad un tratto sentì un rumore insolito ed inquietante tra i cespugli, una specie di movimento e così volle verificare di cosa si trattava. Mano a mano che si avvicinava, il rumore era sempre più forte finché…..saltò fuori un vampiro. Laura si prese uno spavento così forte che svenne.
Il vampiro era tanto terrificante che chiunque si sarebbe spaventato; aveva le orecchie a punta, per questo sembrava un elfo; aveva gli occhi rossi di sangue, i denti canini, aguzzi; sembrava una tigre ….o qualcosa di peggio!!! Il vampiro vedendo che Laura era a terra immobile decise di portarla in un posto sicuro dove lui potesse conficcare i denti nella carne e succhiare abbondantemente..
Così si nascose con Laura in una grotta per attuare il suo progetto.
La ragazza si risvegliò, si guardò intorno e sentì un fastidio al collo, ma pensò che fosse il cappuccio della giacca; non riusciva a ricordare niente, non riconosceva il luogo dove si trovava e il perché fosse li. Pensò di aver perso la memoria a causa dello stress. Preoccupata cercò la strada di casa. Ritrovato il sentiero, si incamminò verso la sua abitazione. Una volta arrivata si mise a dormire. Una sera, mentre lavava i piatti, vide dalla finestra un bambino che giocava in un giardino e si sentì spinta dalla voglia di avvicinarsi e contemporaneamente di mangiare…! Usci di casa e senza far rumore conficcò i canini nel collo del piccolo.

Parole di Laura De Rosa