Grassi saturi e insaturi, consigli per la dieta

Sapete la differenza tra grassi saturi e insaturi? I primi fanno male alla salute e alzano il colesterolo, gli altri possono invece abbassare il valore e prevenire le malattie cardiovascolari. Ecco una guida per riconoscerli e integrarli nella nostra dieta per dimagrire e stare bene.

Grassi saturi e insaturi, consigli per la dieta

Sapete la differenza tra grassi saturi e grassi insaturi? Non sono la stessa cosa. Avere un’alimentazione bilanciata non significa non assumere cibi grassi ma dovrete essere brave a consumare quelli giusti perché la dieta non è solo una questione di abitudine o di peso, ma anche, e soprattutto, di salute per cui è importante aver chiare alcune nozioni di teoria per raggiungere il giusto equilibrio. Ecco quindi i nostri consigli da seguire quotidianamente nella vostra dieta imparando le differenze tra grassi saturi da quelli insaturi.

I grassi saturi

I grassi saturi fanno male al nostro corpo e vanno assunti con moderazione in quanto contribuiscono, insieme al colesterolo, ad aumentare il rischio di malattie cardiovascolari. Non dovete escluderli completamente dalla dieta, ma starne molto attenti al consumo: non devono superare il 7 percento del fabbisogno quotidiana. Quali sono i cibi che contengono grassi saturi? Latticini, formaggi, margarine, frattaglie, carne rossa, insaccati, frittura di qualsiasi tipo, succhi di frutta industriali, bibite e tutti quei prodotti pronti ad alto indice glicemico. Il burro, nonostante sia molto calorico (758 calorie per ogni 100g di prodotto) è il grasso più digeribile e meno pericoloso. Certo, è meglio non esagerare con le dosi.

I grassi insaturi

I grassi insaturi, invece, hanno effetti benefici sull’organismo perché possono contribuire a ridurre i livelli plasmatici di colesterolo: sono contenuti negli oli vegetali, nei grassi del pesce, nelle noci e nelle nocciole. Ma c’è di più. Secondo uno studio, pubblicato sull’American Journal of Clinical Nutrition nel maggio di quest’anno, una riduzione del 5% dell’apporto calorico fornito da grassi saturi, sostituiti con altrettanti grassi insaturi a lunga catena (sia omega-3 sia omega-6, contenuti rispettivamente nei grassi del pesce e nell’olio di semi) avrebbe risultati sorprendenti sulla salute delle persone, determinando una diminuzione della colesterolemia (ovvero del livello di colesterolo nel sangue) e una conseguente riduzione pari al 10-15% circa del rischio di sviluppare malattie cardiovascolari.

Quali sono i cibi da preferire?

Partendo dal presupposto che una dieta selettiva non è mai una scelta opportuna, è importante cercare di avere una dieta varia e al tempo stesso molto equilibrata. Ci sono quindi dei cibi che è meglio favorire, a scapito di quelli che abbiamo elencato nel paragrafo dei grassi saturi. È bene consumare tanta frutta e verdura, stando attenti all’indice glicemico, gli oli vegetali crudi, come quello d’oliva, l’olio di pesce e il pesce stesso (possibilmente non fritta, ma alla brace, al forno, in padella o in umido), la carne magra bianca (tacchino e pollo senza pelle), lo yogurt naturale, il pane e i cereali complessi, possibilmente integrali.