Festa della donna: l'importanza della medicina di genere

Da quando la festa della donna è stata istituita molte cose sono cambiate in meglio, ma purtroppo non tutte e non ovunque nel mondo. Festeggiare deve continuare a essere di stimolo a cambiare le cose. Perché non adesempio stimolando una medicina di genere femminile? E' importante.

Festa della donna: l’importanza della medicina di genere

Quella di oggi 8 marzo è una festa speciale, perché è dedicata a tutte le donne, mamme, mogli, amiche, professioniste o casalinghe che si scontrano quotidianamente con una realtà in cui dominano gli uomini. Non necessariamente in modo negativo, ma anche solo culturalmente. E’ ciò che avviene ad esempio nel mondo della medicina, dove i principali test scientifici, compresi e soprattutto quelli per i farmaci in uso, sono stati effettuati quasi esclusivamente sugli uomini. Oggi le cose stanno cambiando: ci si è resi conto della necessità di una nuova medicina che sia di genere ed essenzialmente femminile. E’ con questo tema, che voglio festeggiare con voi l’8 Marzo. Un approccio di genere alla salute pubblica è oggi necessario e deve partire proprio dal riconoscimento delle differenze che esistono tra uomini e donne, fisiologiche, ma anche sociali.

Pensiamo ad esempio a come il ruolo della donna, nella maggior parte del mondo sia relegato in attività prettamente domestiche, in mancanza totale o quasi di scolarizzazione o di qualunque tipo di considerazione sociale: la loro salute passerà di sicuro in secondo piano, se si esclude l’aspetto della gravidanza e del parto, non sempre tutelati. Gli uomini e le donne si ammalano e guariscono in modi e tempi diversi. I fattori di rischio, al maschile e al femminile possono avere anche delle valenze diverse, maggiori a seconda dell’età. E’ l’esempio dell’osteoporosi, malattia poco diffusa ed a prevalenza maschile nella giovane età, epidemia al femminile dopo la menopausa. Ma quello che a parer mio rivela l’atteggiamento culturale errato in medicina è l’esempio delle malattie cardiovascolari: siamo abituati a pensare all’infarto o all’ictus al maschile, eppure le malattie al cuore uccidono essenzialmente le donne in post menopausa: rappresentano la principale causa di morte al femminile, più dei tumori.
 
I farmaci per le terapie non sono stati testati su loro o in relazione ai cambiamenti ormonali a cui sono soggette. Una vera festa per le donne ci sarà quando tutto ciò sarà cambiato, quando tutte le ragazze del mondo avranno un adeguato accesso alla tutela della loro salute e le ricerche scientifiche terranno conto di quanto sia particolare e speciale l’organismo femminile. Che ne pensate, condividete?
 
Foto: Kheel Center