Dimagrire, è una questione di ormoni

La dieta di successo non è solo tutta questione di calorie, di calcolo di quelle ingerite e di quelle bruciate, anzi.

Dimagrire, è una questione di ormoni

Per perdere i chili di troppo o evitare di accumularne altri in eccesso, basta seguire una dieta restrittiva, dall’apporto di calorie ridotto e il gioco è fatto? Niente di più falso, almeno stando alle dichiarazioni, riportate dal “New Scientist”, di un’autorità in materia di linea, l’esperto statunitense di obesità Randy Seeley dell’Università di Cincinnati, Ohio. Non basta il calcolo aritmetico tra calorie ingerite e calorie bruciate a colpi di esercizio fisico: il segreto del successo sarebbe, secondo lo studioso a stelle e strisce, decisamente più complesso. Cerchiamo di capirne di più.

Questione di ormoni…

Più che una questione di apporto calorico, dimagrire seguendo una dieta di sicuro successo, sarebbe più una questione di ormoni, secondo la teoria di Seeley. Infatti, il delicato equilibrio tra calorie assimilate e bruciate, chili incamerati e pericoli per la linea scampati, è retto nell’organismo da un complesso sistema metabolico. Decidere di consumare un alimento piuttosto che un altro potrebbe sconvolgere questo equilibrio, in senso positivo o in senso negativo, dipende tutto dalle molecole contenute nel cibo in questione.
 
Le molecole contenute in un dato alimento, in particolare, potrebbero interferire con questo complesso sistema metabolico, favorendo l’accumulo delle calorie o contrastandolo, stimolando l’appetito o riducendolo. Gli imputati di questi possibili stravolgimenti si chiamano, secondo Seeley, “nutri-ormoni”. I cibi grassi, per esempio, hanno un duplice effetto deleterio, sulla linea e sulla salute: garantiscono un apporto calorico cospicuo, favoriscono l’accumulo di massa adiposa di troppo e inibiscono l’azione della molecola che permette di bruciare il grasso; insomma, una sorta di circolo vizioso che rischia di mettere in serio pericolo la silhouette.
 

… E di recettori

Osservati speciali, oltre ai nutri-ormoni, anche i recettori, che sono in grado di attivare e stimolare. Nel 2010 è stato smascherato un particolare recettore delle cellule adipose, il GPR120, per esempio, che se non funziona a dovere favorisce l’aumento di peso corporeo e influisce negativamente sulla capacità di controllare gli zuccheri nel sangue. Come è stato evidenziato recentemente, alcune sostanze contenute in determinati alimenti, già note per i loro effetti benefici sulla salute, gli acidi grassi Omega 3, sono in grado di attivare questo recettore così prezioso.
 
Quindi, niente panico da calcolo ossessivo-compulsivo delle calorie ingerite e bruciate. Niente calcolatrice alla mano a ogni pasto e a ogni spuntino, ma maggiore attenzione nella scelta degli alimenti da consumare per mantenere la linea con più facilità.

Parole di Camilla Buffoli