Dieta dimagrante, la competizione fa perdere più peso

Per dimagrire più velocemente e in modo più intenso, soprattutto quando si è obesi, c'è un ottimo metodo: seguire la dieta in gruppo, o almeno in coppia.

Dieta dimagrante, la competizione fa perdere più peso

La dieta dimagrante è un enorme sacrificio e spesso anche partendo con tutte le più buone intenzioni, ci si perde a metà strada. Un metodo per ottenere ottimi risultati, invece, è quello di perdere peso in compagnia. Il dimagrimento, infatti, può essere contagioso perché quando si è in gruppo (o anche in coppia) scatta lo spirito di competizione e di collaborazione che favorisce il conseguimento degli obiettivi. Il consiglio arriva da un gruppo di ricercatori del Miriam Hospital Weight Control and Diabetes Research Center e del Warren Alpert Medical School della Brown University (Usa).

Banalmente, pensiamo a quando all’interno di una coppia uno dei due partner è a dieta. Che cosa succede durante le cene o i pranzi? Ci sono due opzioni: quello a dieta soffre nel vedere l’altro abbuffarsi, o quello non a dieta soffre adeguandosi alla dieta del compagno o della compagna. Se invece entrambi fossero a dieta, insieme, non sarebbe meglio?
 
C’è di più. Se a dieta c’è un intero gruppo di persone, gli effetti dimagranti sono ancor più intensi. I compagni di squadra, infatti, aiutano a conseguire i risultati, danno forza e sostegno e tra l’altro fanno scattare anche un po’ di sana competizione (perché lui è dimagrito e io no? Mi devo impegnare di più). Tricia Leahey, autore dello studio, ha commentato: “Sappiamo che l’obesità può essere socialmente contagiosa, ma ora sappiamo che le reti sociali svolgono un ruolo importante [anche] nella perdita di peso e, in particolare nei team basati su gare di perdita di peso”.
 
Questa scoperta è molto interessante perché può essere sfruttata all’interno delle solite campagne informative, che spesso non danno i risultati sperati. È emerso, inoltre, che la miglior perdita di peso, con questo sistema, avviene, nei soggetti obesi, rispetto a quelli in sovrappeso e nei capisquadra. Come mai? Secondo gli esperti, è tutto merito della motivazione.