De-influencer: chi sono e in che modo stanno rivoluzionando i social

De-influencer: chi sono e in che modo stanno rivoluzionando i social

De-influencer: chi sono e in che modo stanno cambiando il mondo dei social - pourfemme.it

Una strategia chiave ad oggi sempre più utilizzata per rendere un prodotto virale sui social media è quella che prevede la condivisione di video haul, ovvero breve registrazioni in cui persone con una forte presenza online esibiscono sui social le loro recenti esperienze d’acquisto.

Tuttavia, data la miriade di post a cui ognuno di noi quotidianamente è sottoposto, ormai i consumatori stanno diventando più consapevoli e selettivi riguardo alle informazioni che ricevono dai social media e sono pertanto costantemente alla ricerca di contenuti veritieri.

È proprio in questo contesto che si sta pian piano facendo strada il concetto di de-influencing. Alcuni utenti infatti hanno iniziato a mettere in discussione la sincerità delle promozioni online, proprio perché talvolta appaiono eccessivamente premeditate o comunque prive di autenticità.

E se, tra le varie piattaforme social, Instagram è quella che con più frequenza è considerata il regno della finzione, con foto ritoccate e profili esteticamente curati e sponsorizzati (che spesso possono appunto risultare poco credibili), TikTok sta diventando un terreno fertile per un trend opposto, eseguito per l’appunto dai de-influencer.

Fenomeno “De-influenzing”: i social verso acquisti più meditati e responsabili

I “de-influencer” operano in modo esattamente opposto rispetto agli influencer tradizionali. Questi individui, che nella maggior parte dei casi sono persone comuni senza necessariamente avere migliaia di follower o essere celebrità, si distinguono per il fatto di acquistare e utilizzare realmente i prodotti, offrendo recensioni autentiche e oneste basate sulla propria esperienza personale.

Chi sono i de influencer

De-influencer: verso una promozione più attenta e riflessiva – pourfemme.it

La loro intenzione è condividere le loro esperienze di cliente, sia positive che negative, al fine di aiutare gli altri consumatori a prendere decisioni realmente informate. Questi creator utilizzano dunque la loro piattaforma per promuovere un approccio più consapevole verso il consumo, incoraggiando le persone a riflettere sulle loro necessità effettive e a fare di conseguenza scelte più ragionate.

Invece di spingere al consumo impulsivo, il de-influencing cerca di educare e informare il pubblico sui pericoli del consumismo e sugli effetti negativi che può avere sulle finanze personali e sull’ambiente. Questo approccio, all’apparenza più trasparente e sincero, sta attirando sempre più attenzione e interesse da parte dei consumatori, ed il suo obiettivo di fondo dovrebbe essere quello di promuovere uno stile di vita più sostenibile e responsabile.

De-influencing: le criticità del trend

Tuttavia, al fine di assicurarsi di ottenere una visione più completa e oggettiva prima di prendere decisioni d’acquisto o aderire a determinati stili di vita, è sempre fondamentale adottare un approccio critico e valutare attentamente le informazioni fornite sul web.

Se alcuni creator agiscono per sensibilizzare realmente su tematiche rilevanti, tanti altri al contempo ne approfittano per promuovere altri prodotti o per costruire la propria reputazione sulla base di quelle che definiscono “recensioni oneste”.

È infatti importante prendere consapevolezza del fatto che sui social media, sia se parliamo di influencer che di de-influencer, non sempre ci imbattiamo in qualcuno davvero interessato ad assistere i propri follower nelle scelte. Spesso si potrebbe agire con l’obiettivo di indirizzare gli utenti verso soluzioni che generano profitti per se stessi, sulla base di interessi finanziari o partnership con marchi o aziende, che possono di fatto influenzare le opinioni e le raccomandazioni condivise online.