Come fare quando a un appuntamento non sai proprio cosa dire

Timidezza e timore di non risultare brillanti spesso ci ammutoliscono: ecco come fare per risvegliare la conversazione (e l'interesse)

Come fare quando a un appuntamento non sai proprio cosa dire

Foto Pexels | Katerina Holmes

Capita spesso che durante un appuntamento, soprattutto se si tratta del primo, se non si conosce ancora bene il nostro accompagnatore, che la conversazione faccia fatica a decollare. Timidezza, inesperienza, paura di fare una brutta figura sono tutti fattori che concorrono al farci pensare di non aver niente da dire di interessante. 

Il sogno di tutti sarebbe quello di avere un suggeritore, sempre pronto a dirci esattamente quali frasi usare per risultare brillanti e che ci permettano di approfondire la conoscenza. Purtroppo però dobbiamo contare solo ed esclusivamente sulle nostre forze.

Quando ci sentiamo in difficoltà e anche l’altra persona vediamo che fa un po’ fatica a sbottonarsi, possiamo sfruttare qualche semplice tecnica per trovare il modo di avere argomenti e scambiare battute in maniera soddisfacente.

Come ravvivare la conversazione con la tecnica del mirroring

Quando la persona con cui stiamo uscendo tende a essere un po’ laconica, come noi del resto, possiamo sfruttare una tecnica utilizzata niente meno che della FBI. Chris Voss, ex negoziatore del corpo statunitense, nel libro Never Split the Difference ha spiegato come utilizzare la tecnica del mirroring, utilizzata quando l’interlocutore dialoga a fatica (nel suo caso erano criminali, quindi decisamente restii alla conversazione).

In pratica, spingiamo l’altro a parlare agganciandosi alle ultime parole dette da lui, per esempio chiedendo di spiegare o argomentarle, magari proprio ripetendole in tono di domanda. Questo spingerà l’altro a doversi esprimersi durante l’appuntamento.

Dobbiamo entrare in sintonia con la mente dell’altro, provare a di immedesimarci e dimostrarci incuriositi da ciò che pensa e che vorrebbe dire ma non sa come fare.

Un altro segreto è quello di lasciare il tempo di elaborare i pensieri e di rispondere in maniera completa: il nostro interlocutore si sentirà più a suo agio, capendo che dall’altra parte c’è una persona interessata ad ascoltarlo e a capire che persona è. Si viene a creare dunque un circolo virtuoso che farà ingranare la conversazione.

Per esempio, se ci troviamo a cena oppure stiamo passeggiando ed è calato un silenzio imbarazzante, un argomento dal quale si può partire piuttosto neutro è il cibo. Agganciandosi a una cosa appena assaggiata o a un ristorante incrociato, possiamo partire chiedendo se piace quel tipo di cucina o di sapori, cosa vorremmo provare, qual è il piatto preferito: in questo modo si creerà una connessione che proseguirà poi su quel binario e potrà prendere anche nuove strade.

Cosa dire quando vuoi friendzonare qualcuno post appuntamento

Nonostante l’impegno e l’entusiasmo, capita che arrivati a fine appuntamento, qualcuno non ci piaccia o non ci piaccia abbastanza per proseguire nella conoscenza.

Un momento sempre molto imbarazzante è quello dei saluti quando non si ha l’intenzione di rivedersi o, peggio ancora, quando bisogna comunicare che non siamo interessati. Molte persone usano la tecnica del ghosting, ovvero semplicemente sparire e non farsi più vivi né rispondere: decisamente maleducata e molto poco sensibile.

Il modo migliore per concludere una frequentazione, ovviamente all’inizio, senza essere troppo diretti, è farlo capire con frasi che non danno il là a una conversazione, ma fanno capire il gentile distacco. Anche in questo caso non farsi prendere dall’imbarazzo e trovare le parole giuste è fondamentale.

Quando è il momento di salutarsi, si può ringraziare per la serata rimanendo sul vago, interessarsi se si conosce la strada per tornare a casa, augurare buonanotte e dare un casto bacio sulla guancia (cedere al bacio vero e proprio potrebbe innescare una serie di fraintendimenti). In questo modo si farà capire che non ci sarà un seguito né via messaggio che vis a vis.

Se invece riceviamo un messaggio oppure vogliamo mettere un punto anche tramite WhatsApp, possiamo ringraziare per la serata, augurare un buon proseguimento e concludere con un saluto netto, niente “A presto” per intenderci.

Se non ce la sentiamo di essere sincere o meglio, super dirette, né vogliamo utilizzare le formule standard sul fatto che non siamo pronte o che andrebbe bene esclusivamente un rapporto d’amicizia, possiamo farci capire con una distaccata gentilezza che non crei agganci e lasci liberi entrambi dalla frequentazione. L’importante è non lasciare che il silenzio prenda il sopravvento.

Parole di Carlotta Tosoni