Come riconoscere la dipendenza affettiva e affrontarla: i consigli della psicologa

Come riconoscere la dipendenza affettiva e affrontarla: i consigli della psicologa

Come riconoscere la dipendenza affettiva - pourfemme.it

La dipendenza affettiva è un tema delicato e complesso, ma come riconoscerla e affrontarla? Vediamolo subito, con i consigli della psicologa.

Ancora non riconosciuto come vero e proprio disturbo, benché si possa porre tra le cosiddette new addiction, ossia dipendenze comportamentali, tale comportamento disfunzionale spinge l’individuo che ne è affetto a sviluppare un attaccamento morboso verso un’altra persona.

E proprio come accade nelle altre forme di dipendenza, anche nel caso di quella affettiva vi è un’alterazione dei diversi stati d’animo, che portano il dipendente affettivo a vivere emozioni profondamente negative, come la tristezza e l’ansia, derivanti dalla paura del rifiuto o dell’abbandono da parte dell’altro.

Dipendenza affettiva: come si riconosce

Il concetto di dipendenza affettiva appare per la prima volta nel libro “Donne che amano troppo” della psicoterapeuta R. Norwood, la quale esplora i diversi meccanismi psicologici delle dipendenze relazionali, concentrandosi, in particolare, sulle donne che si trovano intrappolate in ciò che oggi viene comunemente definito come una “relazione tossica”. Ma come si riconosce tale comportamento disfunzionale?

affrontare dipendenza affettiva

I consigli della psicologa per affrontare la dipendenza affettiva – pourfemme.it

I segnali, punto per punto:

  • Paura dell’abbandono
    Le persone con dipendenza affettiva vivono nella costante paura di essere lasciate da coloro a cui sono morbosamente legate emotivamente.
  • Autovalutazione basata sulle relazioni
    Il dipendente affettivo tende a valutare il proprio valore personale esclusivamente in base al feedback relazionale.
  • Necessità di approvazione costante
    La dipendenza affettiva si manifesta anche attraverso una continua ricerca di conferme e approvazioni da parte “dell’altro”.
  • Difficoltà a stabilire confini
    Per il dipendente affettivo risulta quasi impossibile stabilire confini ben definiti e sani nelle sue relazioni, essendo eccessivamente coinvolto nella vita dell’altro.
  • Paura di essere soli
    L’individuo con dipendenza affettiva tende a vivere ansia intensa quando rimane solo, cercando costantemente la compagnia della persona alla quale si sente legato.

Come affrontarla? Il primo passo per affrontare la dipendenza affettiva è la consapevolezza: riconoscere i modelli comportamentali e le dinamiche relazionali dannose è fondamentale per intraprendere un percorso di cambiamento. Una volta fatto questo passo fondamentale, sarà possibile procedere con un percorso terapeutico, grazie al quale lo psicologo potrà aiutare il dipendete affettivo ad esplorare le radici di tale comportamento disfunzionale e fornire, di conseguenza, strumenti pratici per cercare di correggerlo e poter sviluppare relazioni più sane in futuro.

Non solo: innanzitutto, rinforzare l’autostima è essenziale: la psicologa può guidare l’individuo nel processo di costruzione di una visione positiva di sé, indipendentemente dalla validazione esterna.
Un altro punto fondamentale riguarda l’apprendimento della gestione dell’ansia, disturbo che fa parte spesso degli individui affetti da dipendenza affettiva. Ma in che modo? Imparando, sempre grazie alla terapia psicologica, tecniche di gestione dello stress e dell’ansia, emozioni correlate alla paura dell’abbandono.

Insomma, affrontare la dipendenza affettiva richiede consapevolezza, impegno e, fondamentale, il sostegno di un professionista. La psicologa può essere una guida preziosa in questo viaggio, offrendo un supporto essenziale volto al cambiamento, oltre a strumenti indispensabili per il dipendette affettivo, che solo grazie a questi potrà finalmente costruire una struttura emotiva del sé più solida, e libera.

Parole di Silvia Talarico