Caso diossina: cibi sani con etichette sicure

Il punto della situazione in Italia circa il rischio diossina che si è sviluppato in tutta Europa. La causa: mangime contaminato per bestiame da allevamento.

Caso diossina: cibi sani con etichette sicure

Il caso diossina riapre ancora una volta il problema della sicurezza alimentare: cosa arriva sulle nostre tavole? Come facciamo a capire se quello che acquistiamo è pericoloso per la nostra salute? Purtroppo (visti i fatti recenti) arrivano dalla Germania molti dei prodotti a rischio diossina: tanto latte e derivati (41 milioni di quintali), grandi quantità di carne suina (220 milioni di chili di carne più 3,7 milioni di maiali pronti per la macellazione). Per fortuna meno uova (2,7 milioni), anche se nei primi 9 mesi del 2010 si è registrato un aumento del 12% dell’importazione di queste ultime.

I dati sono forniti dalla Coldiretti che da tempo insiste affinché ci si attivi in un percorso di etichettatura univoco per tutti i prodotti. Il 12 gennaio prossimo, finalmente in Italia si procederà all’approvazione definitiva di una legge al riguardo, il tutto per la salvaguardia della salute degli italiani. Nel frattempo comunque sono partiti numerosi controlli da parte del Ministero della Salute per cercare di controllare a tappeto, su tutto il territorio italiano la presenza di cibi provenienti dalla Germania. Il Ministro Fazio però ci avvisa: occorre leggere le etichette prima di acquistare un prodotto se si vuole stare tranquilli, cercando il Made in Italy. Facile per le uova, tutte dotate di un codice per la tracciabilità, molto dettagliato, che arriva a dirci anche lo stabilimento di provenienza e la tipologia dell’allevamento (come vedete nella foto). L’importante comunque è che ci sia l’indicazione IT. Se invece per uno strano caso trovate DE, beh…lasciate perdere perché quello è il codice di provenienza della Germania.
 
Ma quali sono per adesso le etichette che ci danno le giuste informazioni sulla provenienza? Esiste l’obbligo di etichettatura in questo senso, per la carne bovina, quale norma di sicurezza dopo l’allarme mucca pazza; lo stesso è stato stabilito di recente per il pollame dopo l’epidemia di aviaria; dovremmo trovare poi le medesime indicazioni per le uova, la frutta e le verdure fresche, l’olio extravergine di oliva, il miele, il pesce, il latte fresco e la passata di pomodoro……non le trovate sempre? Vero, confermo: occorre diffidare! La nuova normativa dovrebbe riguardare la carne di maiale ed i salumi, la carne di coniglio, di pecora ed agnello, la pasta ed il pane, i derivati del pomodoro diversi dalla passata, i prodotti ortofrutticoli trasformati ed il latte a lunga conservazione oltre che i formaggi. Ricordate il caso della mozzarella blu? La salute inizia a tavola, mangiare bene però significa mangiare prodotti sani, la cui provenienza è certa e controllata. Bisogna imparare a leggere le etichette, cari amici ed amiche di Pourfemme, almeno per quello che c’è scritto finora!