Caffeina: effetti benefici ed effetti collaterali

La caffeina è una sostanza naturale psicoattiva della famiglia degli alcaloidi. Ha effetti benefici purché assunta con moderazione ed è contenuta in caffè, tè e cioccolato.

Caffeina: effetti benefici ed effetti collaterali

Caffeina, come dice il nome stesso, per gli italiani (ma non solo), fa soprattutto rima con caffè, la bevanda calda e aromatica che ci dà la “sveglia” alla mattina. Si tratta in effetti di una sostanza che è contenuta in buona quantità proprio nell’infuso che nasce dalla torrefazione dei chicchi di questa pianta tropicale di origine africana, ricca di gusto ma anche di qualche controindicazione. La caffeina, però, non è solo contenuta nel caffè, ci sono altri alimenti o bevande in cui ne sono presenti tracce più o meno consistenti, di cui magari teniamo meno conto. Ma, in effetti, quali sono gli effetti benefici della caffeina sul nostro organismo, e quali, invece, gli effetti collaterali? Proviamo a fare un po’ di chiarezza, partendo dal distinguere le qualità della caffeina pura e in quali alimenti possiamo trovarla.

Caffeina, cos’è e dove si trova

La caffeina è una sostanza psicoattiva appartenente alla famiglia degli alcaloidi. La troviamo soprattutto nei semi, o chicchi, della pianta del caffè, ma anche altre bevande e alimenti ne sono ricchi. La caffeina è naturalmente presente nel (in questo caso prende il nome di teofillina), nel cacao (teobromina) e nell’erba mate, da cui si estrae la bevanda amatissima dagli argentini. Inoltre la troviamo anche nelle cole e negli energy drink, motivo per cui queste bibite dovrebbero essere consumate con moderazione da adulti e soprattutto dai bambini, specialmente la sera. Vediamo, però, gli effetti benefici della caffeina.

Caffeina: effetti benefici

La caffeina, sostanza in passato accusata di provocare non pochi mali, in realtà non è altro che un debole psicostimolante. Agisce a livello mentale aumentando la concentrazione, il senso di allerta e di vigilanza (perciò eccellente da assumere quando ci si mette alla guida), riduce il senso di stanchezza e quindi aiuta in effetti a migliorare le nostre prestazioni lavorative. La caffeina è eccellente anche per lo sport perché, se assunta in quantità moderate – quindi non oltre i 400 mg – circa un’ora prima di una competizione agonistica o un allenamento intenso, aiuta la performance perché migliora sia la capacità di concentrazione che la resistenza. Per quanto riguarda il discorso “doping” importante quando si parla di sport a livello agonistico, la dose “tollerata” arriva alla soglia di 0.012 di concentrazione nelle urine.

Il che equivale a dire che non si devono assumere più di 6-8 tazzine di espresso del bar (80 mg ciascuna) nelle 3 ore che precedono la gara. Dato che la caffeina agisce a livello di metabolismo basale, accelerandolo, è anche in grado di aiutarci a dimagrire, purché all’interno di un programma dietetico adeguato, e i suoi estratti usati nelle creme da massaggiare sul corpo, sono utili a stimolare lo smaltimento degli accumuli di cellulite. Inoltre, grazie al suo effetto vasocostrittore, la caffeina è utile a lenire il mal di testa di origine muscolo-tensiva. Vediamo però anche gli effetti collaterali di cui tenere conto e le persone a cui l’assunzione di caffeina è sconsigliata.

Caffeina: effetti collaterali e a chi è sconsigliata

Le dosi di caffeina (sotto forma di caffè e di te) quotidiane accettabili variano molto da persona a persona. Alcuni, ad esempio, subiscono maggiormente gli effetti della caffeina sul sistema nervoso, e perciò se assumono il caffè a giornata quasi terminata, fanno poi fatica a prendere sonno la notte. In questi casi a guidare deve essere il buon senso, e ciascuno dovrebbe riuscire a capire quanti caffè, e soprattutto fino a che ora del giorno, bere. Ma alcune categorie dovrebbero essere più moderate nel consumo. Ad esempio chi soffre di pressione alta non dovrebbe concedersi più di due tazzine al giorno, idem per chi soffre di patologie cardiache come aritmie e fibrillazione atriale.

Moderazione anche per le donne in gravidanza e allattamento, dato che la caffeina riesce ad arrivare direttamente al feto e nel latte materno. Discorso a parte per chi soffre di reflusso gastro-esofageo, ulcera peptica o duodenale, gastrite (specie nelle fasi acute), che dovrebbero evitarlo per il semplice motivo che il caffè stimola la produzione di succhi gastrici (non perché, da solo, sia in grado di provocare questi disturbi). La caffeina inibisce l’assimilazione del calcio, del ferro e della vitamina B12, per questo motivo ne andrebbe limitata l’assunzione in caso di carenze di questi minerali (ad esempio se si soffre di osteoporosi o di anemia). Infine, tutti coloro che assumono medicinali o integratori contenenti efedrina, dovrebbero astenersi dal caffè.

Parole di Paola Perria