È stato pubblicato il decreto attuativo del cosiddetto Bonus Giovani che prevede la possibilità di ottenere uno sgravio fiscale pari a 500 euro, che in alcuni casi può arrivare a 650 euro.
La notizia è stata ribattuta sui giornali blasonati e sembrava dunque essere finalmente arrivata la svolta per i giovani che stanno cercando lavoro, ma dopo la firma del decreto attuativo posta dalla ministra del Lavoro Elvira Calderone di concerto con il ministro dell’Economia e delle Finanze, Giancarlo Giorgetti, abbiamo notato che sulle pagine del sito del Dipartimento del programma di Governo il provvedimento è segnato come “non adottato”.
Il portavoce della Camera dei Deputati, Davide Aiello, ha pure scritto su Facebook di aver presentato un’interrogazione alla ministra Calderone per “denunciare un grave errore nel decreto attuativo del Bonus Giovani Under 35, che ha escluso le assunzioni fatte prima del 31 gennaio 2025“. Cosa sta succedendo?
A che punto è il Bonus giovani under 35 dopo la firma del decreto attuativo
Il bonus giovani consiste in uno sgravio contributivo totale per l’assunzione di personale under 35 al primo contratto, quindi mai occupati prima, con un contratto a tempo indeterminato.

In sostanza i datori di lavoro privati che assumono personale non dirigenziale a tempo indeterminato, oppure mutano il contratto di lavoro a tempo determinato in uno fisso, possono avere un esonero dal versamento dei contributi previdenziali per un massimo di 500 euro al mese fino a 24 mesi per ciascun lavoratore.
Il contributo può aumentare fino a 650 euro al mese nel caso in cui l’assunzione sia effettuata presso una sede o unità produttiva nelle regioni Abruzzo, Molise, Campania, Basilicata, Sicilia, Puglia, Calabria e Sardegna. Ci sono poi dei requisiti da soddisfare da parte dei datori di lavoro, come non aver effettuato licenziamenti individuali per giustificato motivo oggettivo oppure licenziamenti collettivi nei sei mesi precedenti l’assunzione.
Come anticipavamo, il testo però ha dei problemi, come evidenziato da Davide Aiello, dato che si applica una restrizione al testo normativo alla luce dell’approvazione giunta dalla UE a gennaio 2025 e si limita l’accesso alle assunzioni a partire dal 31 gennaio 2025. “Questo contrasta con quanto stabilito dal decreto Coesione, che prevedeva il periodo agevolato tra il 1° settembre 2024 e il 31 dicembre 2025. Le imprese che avevano assunto tra settembre 2024 e gennaio 2025, sperando di beneficiare del Bonus, sono state danneggiate“.
Forse è per riparare questa falla che il testo con oggetto “Termini e modalità attuative dell’esonero dal versamento del 100 per cento degli oneri previdenziali a carico dei datori di lavoro privati, ai fini dell’incremento del lavoro giovanile stabile, nel rispetto della normativa UE. (Bonus Giovani)” è al momento segnalato come “non adottato” sul sito del Dipartimento del programma di Governo? Attendiamo novità in merito alla ripubblicazione del decreto.