Amenorrea primaria: cause, sintomi e cure

L'amenorrea primaria è una malattia femminile che riguarda la mancanza del primo ciclo mestruale al compimento del 16º anno di età. Le cause sono molteplici, così come le cure a cui sottoporsi a seconda dell'origine del problema. L'amenorrea primaria è quindi da considerarsi in primo luogo un sintomo che dev'essere approfonditamente indagato.

Amenorrea primaria: cause, sintomi e cure

Quali sono le cause, i sintomi e le cure dell’amenorrea primaria?
Con il termine amenorrea si intende un disturbo della sfera esclusivamente femminile, ovvero la mancanza o la sospensione del fisiologico ciclo mestruale. Esistono delle condizioni, ben note, in cui l’amenorrea è normale e dunque non deve assolutamente preoccupare: sono delle fasi tipiche della vita biologica di ogni donna che corrispondono al periodo prepuberale, alla menopausa, ma anche alla gravidanza e all’allattamento. Esclusi questi casi, l’amenorrea viene considerata effetto di un problema di salute e dunque ne va ricercata la causa. Esistono due tipi di amenorrea: primaria e secondaria. In questo articolo indagheremo il primo caso.

Cos’è l’amenorrea primaria

L’amenorrea primaria consiste nell’assenza del menarca, cioè il primo ciclo mestruale, al compimento del sedicesimo anno di età.
Normalmente, il primo ciclo mestruale compare tra i 12 ed i 13 anni. Se questo non accade è bene rivolgersi ad un ginecologo per accertare la causa ed arrivare, così, a un’eventuale terapia. In tali casi, oltre ad una ecografia all’addome che valuti il corretto sviluppo dell’utero e delle ovaie, il medico avrà bisogno di una serie di esami del sangue e delle urine, oppure di test dinamici e di stimolazione. Ovviamente, prima si procederà alla valutazione del proprio stato di salute, meglio sarà per prevenire ulteriori complicanze. Purtroppo, molto spesso l’amenorrea primaria può essere causa di una condizione di sterilità femminile. Da non confondere tuttavia con l’oligomenorrea, il ciclo perennemente in ritardo.

Cause principali

Le cause dell’amenorrea primaria sono molteplici e di diversa natura. Nella maggior parte dei casi si tratta di malformazioni dell’apparato genitale, ma anche di difetti endocrini per lo più dell’ipofisi con conseguente mancata o adeguata formazione di estrogeni e progesterone, oppure di problematiche genetiche legata a qualche sindrome. In alcuni casi, l’assenza di mestruazioni è dovuta all’assunzione di specifici farmaci o a disturbi psichici.
Tuttavia, tra le cause più comuni, si riscontrano:

Sintomi più frequenti

Ovviamente, tra i sintomi principali dell’amenorrea primaria c’è l’assenza del ciclo mestruale. Tuttavia, a seconda dei motivi che provocano questo problema, potrebbero manifestarsi altri segnali quali, ad esempio:

  • ritardo della crescita in altezza
  • infantilismo dei genitali
  • anomalie scheletriche
  • alterazioni somatiche
  • acne
  • dolore pelvico
  • perdita di capelli
  • mal di testa
  • eccesso di peli sul viso

Iter diagnostico dell’amenorrea primaria

Per fare un’adeguata diagnosi di amenorrea primaria è necessario in primo luogo effettuare l’anamnesi dettagliata e l’esame fisico completo. Una volta esclusa l’eventualità di una gravidanza in atto, si potrà intraprendere il percorso diagnostico valutando diversi elementi della paziente, tra cui:

  • Storia endocrinologica o ginecologica, familiare e/o personale
  • Caratteristiche del ciclo mestruale, data del menarca e dell’ultima mestruazione
  • Consuetudini dietetiche
  • Attività fisica e sportiva svolta
  • Eventuali variazioni del peso corporeo negli ultimi 3 mesi
  • Terapie farmacologiche pregresse o in corso
  • Precedenti radio o chemioterapie
  • Sintomi da ridotta produzione estrogenica
  • Presenza di disfunzioni psicologiche
  • Possibili stress emotivi

Per dimostrare la presenza dell’amenorrea primaria verranno poi valutati i segni clinici di estrogenizzazione, iperandrogenismo, iperprolattinemia o di altri disordini specifici. Infine, verranno condotte delle indagini cliniche, di laboratorio e strumentali.

Cure e trattamenti

Purtroppo, non sempre esistono cure adeguate per l’amenorrea primaria, come nel caso del mancato sviluppo degli organi riproduttivi, che possono dipendere anche da patologie genetiche di più vasta sintomatologia. A volte è sufficiente somministrare delle terapie ormonali in modo da stimolare la produzione degli ormoni della riproduzione, come gli estrogeni. Se l’amenorrea primaria è causata da problemi legati alla malnutrizione o ad altre patologie come la tiroide, è importante agire esclusivamente contro la patologia: la comparsa delle mestruazioni sarà sinonimo di guarigione.

Rimedi naturali

Alcune volte, il problema potrà risolversi da solo. Tuttavia, esistono diversi rimedi naturali per contrastare l’amenorrea primaria. Vediamoli nel dettaglio:

Ginseng

Il ginseng è una pianta utile per contrastare l’amenorrea primaria. In particolare, ha la capacità di eliminare la stanchezza fisica dovuta ad un’eccessiva attività sportiva. La pianta del ginseng è, infatti, indicata per le giovani donne dedite allo sport e la posologia e la durata del trattamento devono essere stabilite dal medico curante.

Luppolo

L’amenorrea primaria può essere limitata dal luppolo, una pianta medicinale molto indicata per la stimolazione del flusso mestruale per le sue caratteristiche sedative e ad alto contenuto di fitoestrogeni.

Assenzio

Ampiamente utilizzato per diversi disturbi legati al sistema digerente, l’assenzio è consigliato per favorire e regolarizzare il ciclo mestruale, fin dall’antichità. Le proprietà emmenagoghe dell’assenzio lo rendono adatto per l’amenorrea primaria.

Olio essenziale di camomilla

Utile nell’irregolarità del ciclo mestruale, grazie alla sua azione calmante sul sistema nervoso, l’olio essenziale di camomilla può essere un ottimo rimedio contro l’amenorrea primaria, perchè capace di sbloccare il flusso.

Issopo

Anche l’issopo può contrastare l’amenorrea primaria, mediante le sue proprietà di astringente, antisettico e sedativo, che agiscono in particolare sulle cause di affaticamento e tensione nervosa.

Alimentazione in caso di amenorrea primaria

Un fattore spesso poco considerato dalle ragazze affette da amenorrea primaria riguarda gli squilibri alimentari apportati da una scorretta alimentazione o da abitudini di vita troppo stressanti per l’organismo. Normalmente, una grave carenza di sostanze nutritive obbliga l’organismo a tralasciare alcune attività biologiche alla base della riproduzione, come il ciclo mestruale, per pensare alla sopravvivenza degli organi più importanti, tra cui il cuore. Ciò è tra le possibili cause del ritardo del ciclo. Tra gli alimenti consigliati per l’amenorrea primaria ci sono cibi energizzanti in grado di stimolare il ciclo e regolare gli squilibri fisiologici. Ma è anche necessario eliminare dalla dieta quotidiana tutti quei cibi che, invece, danneggiano l’organismo e demineralizzano i tessuti togliendoli vigore ed energia. Ecco nel dettaglio di cosa deve tener conto l’alimentazione in caso dell’amenorrea primaria:
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Cibi consigliati|Cibi sconsigliati
Frutta|Snack
Cibi integrali|Zucchero
Spezie|Caffè
Verdura|Alimenti industriali
Alghe|Alcol
Germogli|Fritti
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Amenorrea e gravidanza

L’interruzione delle mestruazioni durante la gravidanza, ma anche nel primo periodo dell’allattamento, è una condizione fisiologica. Questo caso può definirsi amenorrea secondaria, ma temporanea. L’amenorrea, per definizione, è l’assenza del ciclo mestruale, quindi la mancanza dell’ovulazione. Purtroppo, la presenza dell’amenorrea primaria, così come dell’amenorrea secondaria, rappresenta il sintomo più comune dell’infertilità femminile.
Tuttavia, se si soffre di amenorrea, è possibile sottoporsi a degli esami per conoscere il proprio grado di fertilità e la possibilità di rimanere incinte:

  • Test di gravidanza, per togliere o meno ogni dubbio sul fatto che l’assenza di mestruazioni sia fisiologica o patologica. Oltre a questo il ginecologo opterà anche per un test sulle urine e l’analisi del dosaggio delle Beta HCG sul sangue;
  • Test di funzionalità dell’ovaio, per misurare la quantità di ormone follicolo-stimolante nel sangue in grado di determinare se le ovaie funzionano correttamente;
  • Test di funzionalità tiroidea, per misurare la quantità di ormone che stimola la tiroide nel sangue e può determinare il corretto funzionamento della ghiandola;
  • Test di ormone maschile, per controllare il livello di ormoni maschili nel sangue che potrebbero ostacolare il flusso mestruale.